• Nessun caso di positività al Covid19 riscontrata su più di 300 tamponi
  • Giuseppe Zarba “Mercato e suoi operatori non sono untori”
  • “Bisogna continuare così perché la battaglia non si è ancora conclusa”

Oltre 300 tamponi in due giorni al mercato ortofrutticolo di Vittoria. Screening totale e costante della struttura e degli operatori che ruotano al proprio interno e monitorare eventuali casi di Covid19. Il comune del Ragusano è, assieme a Cosimo, in zona arancione fino al 14 settembre.

Nessun positivo

Il risultato è confortante: zero. Soddisfatto il presidente dei concessionari, Giuseppe Zarba: “Il mercato e i suoi operatori – dice – non sono gli ‘untori’ di questa città. Lo dico a chiare lettere perché nei giorni passati qualcuno aveva provato a costruire dinamiche fantasiose e soprattutto pericolose in danno di una struttura che invece si conferma responsabile e vogliosa di collaborare con tutti gli attori di questa delicatissima lotta al Covid-19″.

Continua Zarba: “Non posso che ringraziare la commissione straordinaria per l’attenzione che continua a mostrare nei confronti della struttura unitamente alla Vittoria Mercati, da più di un anno e mezzo impegnata sul campo per garantire controlli ed attività a supporto”.

“Battaglia non è ancora conclusa”

Aggiunge: “L’Asp di Ragusa con a capo il direttore generale, Angelo Aliquò, meritano di certo un encomio particolare, perché la loro presenza sul campo fa sentire tutti noi più sicuri nello svolgimento delle rispettive funzioni. Bisogna continuare così perché la battaglia non si è ancora conclusa”.

Tasso di ricoveri stabile nell’isola

Intanto, la Sicilia mostra valori stabili ormai da tre giorni nei ricoveri con il ritorno al 13% di occupazione e in calo sui contagi mentre cala in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria. Quanto alla percentuale di pazienti Covid19 nei reparti ospedalieri di area non critica cresce in Basilicata (raggiunge il 14%), mentre in Sicilia resta al 23% e in Calabria al 19%, oltre la soglia del 15%. È quanto emerge dal monitoraggio giornaliero dell’Agenas, che confronta i dati del 7 settembre, con quelli di ieri.

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