Da Malta alla Sicilia per cacciare di frodo. Lo hanno scoperto le Fiamme Gialle della Tenenza di Pozzallo, al culmine di una serie di controlli doganali effettuati congiuntamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane ed al personale del Nucleo Venatorio della Polizia Provinciale di Ragusa.
L’operazione è scattata dopo una preliminare analisi rischio sulle liste passeggeri, che successivamente ha portato a sottoporre a controllo sedici maltesi che, attirati dall’importante diversificazione faunistica tipica delle province di Ragusa e Siracusa, sono giunti in Sicilia, secondo i finanzieri, per praticare una indiscriminata attività venatoria.
Alcuni sono stati trovati in possesso di esemplari di selvaggina abbattuta riconducibile a specie animali protette (soprattutto uccelli anatidi tra cui morette, combattenti, marzaiole, ecc.), altri sprovvisti di regolare porto d’armi ed altri ancora in possesso di strumentazione come puntatori laser, richiami elettroacustici per uccelli e fari notturni, strumenti, questi ultimi, vietati per uso caccia.
delle sedici persone controllate, 12 sono stati ritenuti cacciatori di frodo e sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria ai sensi delle norme a tutela della fauna selvatica e del prelievo venatorio, mentre le armi in dotazione, 12 fucili da caccia e relativo munizionamento, sono stati sequestri insieme a diverse decine di esemplari di volatili abbattuti, riconducibili, secondo l’accusa, ad una attività condotta in maniera assolutamente illecita.
I controlli doganali posti in essere dai militari del Corpo in attuazione della Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.), sono finalizzati a contrastare il commercio illegale della flora e della fauna selvatica e rappresentano un fondamentale presidio a tutela delle specie in via di estinzione, concorrendo alla salvaguardia della biodiversità.
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