Rosario Greco, 37 anni, l’autista del Suv che ieri sera ha travolto i due cuginetti di Vittoria, di cui uno morto sul colpo e l’altro ricoverato in gravissime condizione nell’ospedale di Messina, è il figlio di Elio Greco, il ‘re’ degli imballaggi di Vittoria.

L’imprenditore, secondo la ricostruzione fatta dal Tribunale di Catania che lo scorso mese di gennaio gli ha sequestrato beni per un valore complessivo di circa 35 milioni di euro, è stato un affiliato al clan Dominante-Carbonaro e vicino alla famiglia mafiosa gelese dei Rinzivillo.

Nelle 36 pagine di decreto di sequestro dei beni viene ripercorsa l’ascesa economica di Greco e dei suoi parenti più prossimi, una famiglia che tra il 1987 e il 1999 non ha dichiarato redditi e che con l’inizio del nuovo millennio ha visto crescere il proprio status. Un’impennata dovuta soprattutto all’ingresso nel settore degli imballaggi usati per confezionare i prodotti ortofrutticoli, in un territorio che ha nel mercato di primaticci il principale motore economico della zona.

Elio Greco è stato peraltro arrestato, nel dicembre 2017, nell’inchiesta ‘Ghost Trash’ sul presunto controllo della mafia nel settore degli imballaggi ortofrutticoli e a Pasqua di quest’anno è stato arrestato per tentato omicidio ai danni di Raffaele Giudice, che ha ferito con un colpo di pistola ad una gamba per contrasti di natura economica. Il figlio Rosario, invece, ha precedenti penali per porto abusivo di armi e traffico di sostanze stupefacenti.

E’ stato arrestato nel 2015 a seguito di diverse perquisizioni della Polizia che gli hanno ritrovato a casa armi. Anche ieri sulla sua auto che ha travolto i due cuginetti la Polizia ha rinvenuto uno sfollagente telescopico e una mazza da baseball.

Era in ‘buona’ compagnia Rosario Greco. Altre tre persone erano in auto con lui: due di loro con precedenti penali. Uno è Angelo Ventura, figlio del capomafia di Vittoria, Giambattista, l’altro è Alfredo Sortino con vari precedenti penali, il terzo è Rosario Fiore.

I tre che accompagnavano in auto Greco, inizialmente, secondo gli inquirenti, avrebbero tentato di favorire l’autore dell’omicidio stradale, ma poi hanno deciso di fornire un’esatta dinamica di quanto accaduto addebitando ogni responsabilità al conducente. Sono stati denunciati per favoreggiamento. Nelle indagini della Polizia sono state utili le immagini di alcuni impianti di videosorveglianza che hanno ripreso le fasi del sinistro stradale.

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