I militari della Guardia di finanza di Ragusa si sono presentati al Comune di Vittoria per acquisire gli atti relativi alla gestione  della discarica di Pozzo Bollente. Le attenzioni degli inquirenti, coordinati dai magistrati della Procura di Ragusa, si sono posate sui fondi post mortem del sito dopo alcune segnalazioni che avrebbero sollevato dei dubbi su alcune questioni: le somme versate dai Comuni per il conferimento dei rifiuti, il possibile inquinamento dell’area e l’utilizzo del denaro pubblico per la messa in sicurezza dell’impianto. Attorno a questo ruoterebbe l’indagine del del Nucleo di Polizia economica e finanziaria delle Fiamme gialle.

Secondo alcune indiscrezioni, gli inquirenti avrebbero acceso i riflettori sulla destinazione delle somme accantonate dal Comune di Vittoria tra il 2004 e il 2007 (anni in cui aveva proprietà a gestione della discarica) e dall’ex Ato Ambiente (che ne aveva solo la gestione dal 2007 al 2010, e destinate in modo vincolato alla messa in sicurezza e la gestione post mortem della discarica di Pozzo Bollente di Vittoria.

I soldi in questione sarebbero di circa 4 milioni di euro incamerati direttamente dal Comune di Vittoria, e di una somma ingente entrata all’Ato, una parte della quale spesa per interventi effettivi di messa in sicurezza. Il problema sarebbe sorto nel passaggio della gestione da Comune ad Ato, con un trasferimento di somme che non sarebbe mai avvenuto. La ricerca di queste somme nei capitoli del bilancio avrebbe evidenziato delle anomalie nei versamenti che la municipalizzata che gestiva la raccolta dei rifiuti avrebbe dovuto girare al Comune che comunque manteneva dei capitoli relativi all’accantonamento delle somme in realtà insussistenti tanto che tra il 2011 e il 2014 le somme in questione vennero stornate appunto per “insussistenza”.

Per quanto riguarda la questione relativa all’inquinamento del sito, è già in corso un procedimento penale davanti al giudice monocratico, presso il Tribunale di Ragusa che vede come imputati l’ex sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, in carica dal 2006 al 2016, tre ex assessori con delega ai settori Ecologia ed Ambiente, Filippo Cavallo (2010, 2012 e 2013), Vincenzo Cilia (2012, 2015), Paolo Nicastro (2016) ed i dirigenti Angelo Piccione (luglio 2014-ottobre 2014; gennaio 2016-aprile 2017); Salvatore Troia (ottobre-dicembre 2014) e che ha svolto anche il ruolo di direttore generale dell’Ente di Palazzo Iacono; Roberto Cosentino (gennaio-dicembre 2015) e Cristina Prinzivalli da aprile 2017 in poi. Ognuno per il proprio ruolo avrebbe omesso di adottare misure di prevenzione e procedure di monitoraggio controllo e messa in sicurezza della discarica di Pozzo bollente a Vittoria sia durante la gestione operativa dell’impianto, sia nel cosiddetto post-mortem, nella fase di chiusura dell’impianto, provocando inquinamento delle acque superficiali e sotterranee delle aree circostanti la discarica.