• Polemiche sull’acquisto della casa di Quasimodo a Modica per un milione di euro
  • Il parlamentare Ars del Pd Dipasquale chiede alla Regione a che punto sono le pratiche
  • L’ex sindaco di Modica ritiene spropositato il valore

Tre mesi fa la notizia della decisione del Governo Musumeci di acquistare, al prezzo di un milione di euro, la casa di Modica di Salvatore Quasimodo.

La scelta del Governo Musumeci

Una scelta nata sotto la spinta dell’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà,  formalizzata con una delibera di giunta, che, però, aveva scatenato tante polemiche soprattutto per l’importo pattuito.

Il Pd: a che punto siamo?

Il parlamentare regionale del Pd, Nello Dipasquale, ritiene che sulla vicenda sia caduto un fragoroso silenzio e sollecita l’amministrazione del presidente della Regione non solo a battere un colpo ma a chiarire a che punto sono le pratiche per l’acquisizione dell’immobile del premio Nobel per la letteratura. “Dopo i proclami, a che punto è l’iter di acquisizione? si chiede Dipasquale.

“Il Pd, in Commissione Bilancio all’ARS, durante i lavori per la Finanziaria, aveva segnalato al Governo che l’immobile era stato messo in vendita, quindi la necessità di intervenire per scongiurare che la casa natale di Quasimodo, oggi casa museo gestita da un’associazione culturale, potesse essere sottratta alla pubblica fruizione. E in tal senso era stato presentato un emendamento. Il Governo, dal canto proprio, ha annunciato pochi giorni dopo l’adozione di una delibera per l’acquisizione dell’edificio con lo stanziamento di un milione di euro”.

I dubbi sul valore della casa

Sulla vicenda dell’acquisto della casa di Quasimodo ad un milione di euro sono stati sollevati molti dubbi. A porre la questione è stato l’ex sindaco, Piero Torchi. “Sappiamo tutti che al prezzo della richiesta la casa non l’avrebbe venduta nemmeno tra mille anni – diceva l’ex sindaco – dunque giusto acquisirla, ma sarebbe bastato di meno. Forse anche molto di meno di quanto, si legge, sia disposta a pagare la Regione per esercitare un diritto di prelazione rispetto a un’offerta privata che, a quel prezzo, non arriverà mai”.