Sono 3 i presunti scafisti fermati a Pozzallo in seguito alla sbarco di 39 persone di nazionalità tunisina. Si tratta di ALAYED MATLHLOOTH Bilal di 25 anni, MAHJOUB Abderahmen di 23 anni e BEN NASSER Saber di 36 anni, tutti tunisini.

I migranti sono partiti dalla Tunisia ed hanno pagato circa 2.000 euro a testa per raggiungere l’Italia. Dalle indagini è emerso che i tre membri dell’equipaggio fossero in accordo con gli organizzatori tunisini tanto da non averli visti se non nel momento dell’imbarco sul natante in legno.

Grazie alle testimonianze è emerso che una volta giunti in acque internazionali i membri dell’equipaggio hanno dato fuoco ad alcuni indumenti al fine di attirare l’attenzione delle navi presenti in quello specchio di acqua, cosa che poi si è realizzata. Al termine delle indagini, gli scafisti sottoposti a fermo sono stati associati presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea competente territorialmente.

La Squadra Mobile di Ragusa ha accertato che 7 tunisini erano già stati in Italia ed espulsi o respinti al momento del tentativo di permanere sul nostro territorio. Due dei 7 tunisini sono stati arrestati in quanto hanno tentato di fare ingresso in Italia non prima dei 5 anni che devono passare per chi è stato espulso.

Dopo le formalità di rito la Procura della Repubblica ha disposto la liberazione e di poter procedere nuovamente all’espulsione. Questo tipo di attività possono essere portate a termine grazie al lavoro della Polizia Scientifica mediante la comparazione delle impronte digitali che vengono prelevate a tutti i migranti sbarcati.