La Procura di Ragusa ha chiesto il rinvio a giudizio per un automobilista per omicidio stradale. E’ coinvolto nell’incidente dello scorso anno a Modica in cui perse la vita a soli 29 anni Riccardo Nigro. Il pubblico ministero Emanuele Ferdinando Vadalà ha avanzato l’accusa di omicidio stradale. Nigro, di professione pasticcere, perse la vita il 14 settembre del 2022 sulla provinciale 44 che stava percorrendo in moto.

Le prime evidenze

Stando a quanto ricostruito nel corso dei rilievi stradali l’uomo alla guida dell’auto, un 21enne di Modica, avrebbe fatto una svolta a sinistra tagliando la strada al centauro. Riscontrando la richiesta, il Gip del tribunale Vincenzo Ignaccolo ha fissato per il prossimo 8 febbraio l’udienza preliminare per decidere l’eventuale processo. I genitori, il fratello e i nonni della vittima, supportati dallo studio legale 3A e assistiti penalmente dall’avvocato Alfredo Vinciguerra del foro di Ragusa si aspettano risposte.

Lo schianto terribile

Il drammatico incidente avvenne alle 8.30 del mattino e fu rilevato dai carabinieri della compagnia di Modica. All’automobilista il sostituto procuratore imputa di aver cagionato la morte del 29enne. “Per colpa generica – si legge – consistita in imprudenza e colpa specifica rappresentata dalla violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale”. In particolare il 21enne mentre percorreva la Sp 44 in direzione Modica alla guida di una Ford Ka si scontrava con il motociclo Triumph Street Triple condotto da Nigro che procedeva in direzione opposta. L’impatto sull’asfalto gli causava “plurime lesioni da cui ne derivava il decesso”. Il conducente della vettura avrebbe svoltato a sinistra per entrare in una proprietà privata mentre sopraggiungeva la motocicletta della vittima. In pratica non avrebbe dato il diritto di precedenza.

La vittima Riccardo Nigro

La ricostruzione dell’impatto

Secondo i legali della famiglia della vittima il centauro nulla ha potuto fare per evitare il tremendo impatto con la macchina. Nigro ha impattato sul cofano, ha sbattuto contro il parabrezza ed è stato infine sbalzato a 11 metri di distanza all’interno di un terreno agricolo adiacente alla strada. Il giovane venne trasportato in elisoccorso in condizioni disperate all’ospedale Cannizzaro di Catania e ricoverato nel reparto di Rianimazione. Nonostante tutti i tentativi dei medici di salvarlo, il suo cuore ha cessato di battere il 28 settembre successivo, dopo due settimane di agonia.

Il risarcimento

I familiari, attraverso lo studio3A, sono già stati risarciti dalla compagnia assicurativa della vettura. Adesso però chiedono giustizia anche nelle aule di un tribunale penale.

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