A fare da sfondo all’intervento svolto sabato mattina dai Carabinieri della Stazione di S. Croce Camerina (Rg) è una proprietà immobiliare in Contrada Sottano, dove vivono uno zio ed un nipote, proprietari di due diverse unità abitative. Tra i due non è mai scorso buon sangue e la quarantena altro non ha fatto che inasprire i loro rapporti di vicinato, già incrinati per questioni relative all’eredità di quelle abitazioni che ora occupano entrambi. E la lite di sabato è stata tale da dover richiedere l’intervento dei Carabinieri della Stazione.

I militari, intervenuti presso le abitazioni dei due parenti, hanno scoperto che entrambi si fossero minacciati a vicenda e, dopo aver calmato gli animi, hanno proceduto a ritirare le armi in regolare possesso dello zio, e a sequestrare la pistola a salve ed una carabina ad aria compressa del nipote per verificare se sulle stesse fossero state apportate eventuali modifiche.

L’episodio è uno dei tanti che ultimamente le pattuglie si trovano ad affrontare quando sono chiamate ad intervenire per liti in famiglia ed il ritiro delle armi è uno strumento procedurale che serve a scongiurare l’utilizzo improprio e pericolosissimo delle stesse.

Ai Carabinieri spetta il difficile compito di rasserenare gli animi e riportare alla calma i contendenti che, spesso per futili motivi, perdono il lume della ragione. Le Centrali Operative che ricevono le richieste di intervento, tramite il numero di emergenza 112, hanno il delicatissimo e fondamentale compito di “inquadrare” la situazione e gli eventuali rischi al fine di inviare e coordinare le pattuglie durante gli interventi.