Al processo col rito abbreviato a Veronica Panarello accusata di avere assassinato con premeditazione il figlio Loris Stival, il 29 novembre del 2014, e di averne occultato il cadavere, oggi è il giorno delle parti civili. Parola oggi ai legali, a Daniele Scrofani, avvocato di Davide Stival, padre di Loris, e della mamma Pinuccia Aprile. Poi Francesco Biazzo, per il nonno del bimbo, Andrea Stival. L’imputata è presente in un’aula del Tribunale di Ragusa dinanzi al gup. Per lei, nella requisitoria del 3 ottobre, davanti al Gup Andrea Reale, il pm Marco Rota ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione.

La Panarello è apparsa tirata in volto, sofferente, capelli raccolti, vestita di nero. In aula il padre Francesco Panarello e il suocero Andrea Stival che Veronica ha chiamato in correità per l’omicidio del piccolo.

Poco prima di entrare in aula Daniele Scrofani, legale di Davide Stival, il papà del bimbo ucciso, ha detto: “Andrea Stival non era sul luogo del delitto e non puo’ essere responsabile sulla base delle acquisizioni documentali”. “Le prove a nostro modo di vedere non hanno possibilità di essere interpretate in modo diverso. Per quanto riguarda il movente nessun assist della procura – aggiunge Scrofani, demolendo l’enfasi data dal difensore di Veronica, Francesco Villardita – il movente non è fondamentale ai fini della attribuzione del reato”. In aula ha iniziato a “smontare” le consulenze di parte. L’avvocato di Andrea Stival, Francesco Biazzo, non anticipa nulla. Villardita dice: “Vedremo se le parti civili aderiranno o meno alla tesi della Procura. Sul movente, se si porranno in contrasto, diventerebbe tutto piu’ complesso, ma non per la difesa”. La Procura considera plausibile, ma non provato, come movente del delitto, la presunta relazione di Andrea Stival con la nuora riferita da quest’ultima.

Dopo un’ora e mezza di discussione in aula eccola la richiesta di una delle parti civili: “Davide ha subito una lenta e progressiva fase di dolore in questi due anni accresciuta anche dalle continue versioni fornite dall’imputata e per questo chiediamo un risarcimento di due milioni di euro a testa per il padre e la nonna”. Così Daniele Scrofani, legale di parte civile di Davide Stival e di sua madre Pinuccia Aprile. Il penalista non si è soffermato sul possibile movente, spiegando che “non è fondante ai fini del reato”. L’avvocato Scrofani ha anche ribadito che il suo assistito, David Stival “non crede alle nuova tesi di Veronica Panarello”, che ha accusato il suocero, Daniele, di avere ucciso Loris per evitare che il bambino rivelasse una loro presunta relazione.

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