Ragusa punta a scrollarsi di dosso l’etichetta di eccezione meridionale e si candida a diventare un modello nazionale di sviluppo economico e sociale. Lo ha annunciato Giorgio Cappello, presidente di Sicindustria Ragusa, nel corso dell’assemblea annuale tenutasi al Poggio del Sole Resort, intitolata “The Collective Table – Laboratorio di Opportunità”. Al centro, una strategia di lungo periodo che punta su innovazione, sostenibilità e attrattività imprenditoriale.
L’appello di Giorgio Cappello
“Ora serve un passo in più: metterci insieme. Basta pensare in piccolo, serve un ecosistema collettivo per essere davvero competitivi”, ha dichiarato Cappello, sottolineando la necessità di superare l’individualismo imprenditoriale in favore di una visione condivisa.
Un’isola che corre
Il presidente regionale di Sicindustria, Luigi Rizzolo, ha lodato il “Modello Ragusa”, definendolo un esempio virtuoso di collaborazione e visione strategica: “Qui si fa sistema, si guarda oltre il proprio orticello. Ora serve una politica all’altezza, che traduca le idee in opere e le urgenze in priorità”.
Numeri che contano
Nel 2024 il PIL della provincia è cresciuto dello 0,55%, a fronte di un 1,3% regionale e uno 0,9% nazionale. Il tasso di disoccupazione si ferma al 10%, ben sotto la media siciliana. L’export raggiunge i 583 milioni di euro, con una crescita del 3% su base annua, spinta da settori come agroindustria, materiali da costruzione e trasformazione alimentare. Dal 2001, l’aumento complessivo delle esportazioni è stato del 207%.
Cinque assi strategici
Cappello ha delineato cinque linee guida per il futuro:
- Infrastrutture: completamento delle autostrade Siracusa-Gela e Ragusa-Catania; rilancio del porto di Pozzallo e dell’aeroporto di Comiso; sviluppo dell’intermodalità ferroviaria.
- Giovani e Formazione: rafforzamento degli ITS e politiche per il rientro dei cervelli.
- Transizione Energetica: comunità energetiche rinnovabili, idrogeno verde.
- Digitale e Intelligenza Artificiale: formazione su cybersecurity e strumenti digitali per le PMI.
- Internazionalizzazione: attrazione di investimenti e promozione del territorio all’estero.
Il nodo della burocrazia
Cappello ha lanciato un monito chiaro: “Non possiamo più permetterci che le imprese vengano ostacolate da oneri inutili o da lotti industriali bloccati. La crescita non può aspettare i tempi della carta bollata”.
Verso un’economia di sistema
“Abbiamo tutte le carte in regola per diventare un territorio guida”, ha concluso il presidente, richiamando istituzioni e attori locali a lavorare insieme per costruire un futuro condiviso. Una chiamata all’azione per superare frammentazioni e personalismi e rilanciare la provincia in chiave europea.









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