La squadra mobile di Ragusa ha fermato due senegalesi, di 21 e 16 anni, perché ritenuti gli scafisti del gommone con a bordo 62 migranti soccorsi dalla nave ‘Asso 25‘ e sbarcati ieri a Pozzallo.

Il reato contestato loro è il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ad accusarli gli altri ‘passeggeri’ che hanno ricostruito la loro partenza dalla costa della Libia, dopo essere stati rinchiusi per mesi in una ‘connection house’, pagando 1.500 euro ciascuno agli organizzatori, e di essere rimasti in mare, senza acqua né cibo, per oltre 60 ore.

Tutti i migranti sono stati fotosegnalati dalla polizia scientifica della Questura di Ragusa e verranno trasferiti secondo il piano di riparto della Prefettura iblea.

La Asso 25 ha eseguito un’operazione di salvataggio per una barca che aveva chiamato in precedenza Alarm Phone. I migranti avrebbero passato una notte alla deriva in acque di ricerca e soccorso (sar) maltesi senza che La Valletta sia intervenuta, seppur informata. Dopo il salvataggio il cargo si stava dirigendo verso Lampedusa ma durante la navigazione è arrivato un cambio di rotta verso il porto di Pozzallo assegnato dalla capitaneria come porto di sbarco

 

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