Nuovo sbarco di migranti nel porto di Pozzallo, nel Ragusano. Questa notte, a bordo di due motovedette della Guardia costiera, sono arrivati 147 stranieri, tratti in salvo al largo del canale di Sicilia.

Casi di ipotermia e collassi

Per via delle condizioni meteo marina difficili, si è rischiata una nuova tragedia nel Mediterraneo, in ogni caso ci sono stati diversi casi di ipotermia tra gli stranieri, altri hanno, invece, avuto un collasso. Frattanto, sono state avviate le procedure di identificazione dei migranti e contestualmente le forze dell’ordine verificheranno se tra loro vi siano esponenti di organizzazioni criminali dediti al traffico di migranti.

Già sbarcati 800 migranti nel Siracusano

Gli sbarchi sono continui nella Sicilia sudorientale: sono già 800 i migranti giunti al porto di Augusta, nel Siracusano, in una settimana. Sono i numeri forniti dalla Questura di Siracusa che gestisce, con il coordinamento della Prefettura, gli arrivi degli stranieri, provenienti, stando ai dati della polizia, da vari paesi, tra cui Egitto, Bangladesh e Tunisia.

Traffico di migranti tra la Sicilia e la Tunisia

Nei giorni scorsi, la Polizia di Caltanissetta ha eseguito 18 ordinanze di custodia cautelare personali, 12 in carcere e 6 agli arresti domiciliari, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Caltanissetta, per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

I costi del viaggio

L’associazione per delinquere, promossa dai due tunisini, con vari punti strategici dislocati in più centri siciliani, avrebbe impiegato piccole imbarcazioni, munite di potenti motori fuoribordo e condotte da esperti scafisti, che avrebbero operato nel braccio di mare tra la Tunisia e le province di Caltanissetta, Trapani e Agrigento, raggiungendo in poco tempo le coste italiane con il “carico” di migranti. Il prezzo pro-capite, pagato in contanti in Tunisia prima della partenza, si sarebbe aggirato tra i 3000 e i 5000 euro; il presunto profitto dell’organizzazione criminale, quindi, si attesterebbe tra i 30.000 e i 70.000 euro per ogni viaggio.

Capo banda era un tunisino già condannato

A capo della rete criminale c’era Akrem Toumi. “Lo sai con chi stai parlando? Io sono Akrem figlio di Beya il piu’ grande trafficante tra Tunisi e l’Italia” diceva non sapendo di essere intercettato. Era lui il punto di riferimento della banda che organizzava viaggi veloci di centinaia di migranti dalla Sicilia alla Tunisia scoperta dalla polizia di Caltanissetta

 

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