I migranti giunti a Pozzallo (Rg) sulle navi Monte Sperone e Protector sono stati tutti sbarcati. Prima i 184 uomini della Protector e successivamente anche i 209 della Monte Sperone. Ora sono al lavoro gli uomini della Prefettura e della Questura per i ricollocamenti dei migranti negli altri paesi europei.

Gli accordi internazionali presi durante la permanenza dei migranti sulle navi che incrociavano davanti a Pozzallo prevedono che 250 vengano distribuiti in altri Paesi. Malta ne accoglierà 50 e lo stesso hanno promesso di fare nell’ordine Francia, Germania, Spagna e Portogallo. In Italia ne resteranno 193

Intanto sono in corso le procedure sanitarie “Tantissimi casi di scabbia, donne denutrite, molte persone disidratate. Non è un quadro clinico idilliaco ma neanche drammatico” secondo Khosrow Mansour Sohani, il medico dell’hot spot di Pozzallo che ha visitato i migranti appena arrivati.

Sohani è un medico di origini egiziane, da anni ormai in Italia, si è laureato in Medicina a Catania ed ha sposato una farmarcista di Vittoria. Ha lavorato tutta la notte e solo intorno alle 9 ha lasciato Pozzallo per recarsi a Ragusa dove ha il suo ambulatorio al Centro Polifunzionale di via Colajanni, una struttura di sostegno ed ausilio per i migranti realizzata dal ministero dell’Interno in collaborazione col Comune di Ragusa.

“Ho lavorato tutta la notte – dice il medico – perché nel centro sono arrivati i migranti a singhiozzo provenienti dalle due navi. Prima in tarda serata le donne e i bambini della nave Monte Sperone, poi gli uomini della Protector e infine gli uomini della nave della Gdf. Non c’è stato un attimo di pausa ma abbiamo affrontato bene l’emergenza”.

(foto facebook Alessia Tricani)

 

AGGIORNAMENTO

Quattro somali che erano a bordo del barcone con circa 450 persone soccorso dalle navi della Gdf e di Frontex nei giorni scorsi, sarebbero morti dopo essersi gettati in acqua. Lo scrive su twitter il portavoce dell’Oim in Italia Flavio di Giacomo riferendo quando raccontando dai migranti che sono sbarcati nella notte a Pozzallo.

“Quattro somali sono morti venerdì scorso – sottolinea – Erano ancora a bordo del peschereccio, senza più cibo né acqua, quando hanno visto una (non identificata) nave in lontananza: in 30 si sono tuffati per nuotare verso la nave. In 4 sono annegati”.

 

“E’ un aspetto ancora oggetto di verifica”. Lo dice il questore di Ragusa Salvatore La
Rosa che coordina le operazioni di polizia nell’hot spot di Pozzallo, dopo la denuncia dell’Oim secondo cui prima del salvataggio di migranti su un vecchio barcone in difficoltà, effettuato dalle navi Protector di Frontex e dal ‘Monte Sperone’ della GdF, sarebbero morti alcuni somali per annegamento.

Lapolizia sta continuando gli interrogatori per risalire ai presunti scafisti che pilotavano il barcone in navigazione nel canale di Sicilia.