Il gip del Tribunale di Ragusa ha convalidato il fermo per tentato omicidio nei confronti di Salvatore Scafidi, 43 anni, accusato dalla polizia di Vittoria di aver sparato un colpo di pistola ad un vicino di casa.

La lite nelle palazzine popolari

Secondo una prima ricostruzione degli investigatori, coordinati dai magistrati della Procura di Ragusa, la discussione sarebbe sorta tra i due, che vivono in un complesso di palazzine di edilizia popolare, per ragioni non del tutto chiare.

Il pugno e poi gli spari

I toni si sarebbero accesi ed il primo ad usare la violenza sarebbe stata la vittima, un marocchino, che avrebbe scagliato un pugno contro il vicino all’interno di un cortile.

La reazione di quest’ultimo sarebbe stata drammatica, perché si sarebbe impossessato di una arma, che presumibilmente, conservava nella sua abitazione ed avrebbe premuto il grilletto.

La vittima ricoverata in ospedale

Sono gravi ma stabili le condizioni della vittima: l’uomo è sposato con una donna di Vittoria, che si trova ricoverato in ospedale in prognosi riservata.

Le indagini della polizia

Gli agenti di polizia, poco dopo essersi recati in quel complesso di palazzine, hanno iniziato gli interrogatori e grazie ai racconti dei testimoni sono riusciti a sapere cosa era accaduto e soprattutto avrebbero avuto delle indicazioni importanti circa l’identità del presunto aggressore che, frattanto, si era dileguato.

“Fondamentale è stata l’attività svolta dalla Polizia Scientifica che, grazie all’analisi dei video estrapolati dai sistemi di video sorveglianza, ha consentito l’individuazione dell’omicida e la ricostruzione dell’esatta dinamica dei fatti relativi all’evento delittuoso” spiegano dalla Questura di Ragusa.

Gli agenti del commissariato di polizia di Vittoria, al comando del dirigente Andrea Monaco, si sono messi alla ricerca dell’uomo, che, sentendosi ormai accerchiato, ha poi deciso di consegnarsi, presentandosi agli inquirenti con il suo avvocato.  Poco dopo l’udienza di convalida del fermo, il 43enne di Vittoria è tornato in carcere.