Si è svolta questa mattina in tribunale, a Ragusa, l’udienza di convalida del fermo del diciottenne arrestato la mattina dell’1 gennaio dai carabinieri vicino alla discoteca “La Dolce Vita” dove, qualche ora prima, era stato ucciso a colpi di spranga e di coltello Marouene Slimane, tunisino di 30 anni.

Il ragazzo, diciottenne solo da qualche mese, davanti al Gip Ivano Infarinato, assistito dal suo avvocato Isabella Linguanti, ha ammesso di aver partecipato all’aggressione insieme ad altri due quindicenni e di aver avuto un coltello.

Il racconto

Ha raccontato quanto aveva già detto ai carabinieri quando era stato fermato, sostenendo di aver cercato di fermare il pestaggio e di essere stato colpito mentre tentava di intervenire. Dopo aver lasciato a terra Slimane, il gruppo è andato in ospedale per farsi medicare, poi è tornato indietro, a bordo di un’auto, per riprendere il motorino di uno dei minorenni. Lì i tre avrebbero trovato i carabinieri e sono stati fermati.

La convalida

Il pubblico ministero Silvia Giarrizzo, titolare delle indagini, ha chiesto la convalida del fermo. Il difensore, isabella Linguanti, ha chiesto una misura alternativa, considerata la giovane età del ragazzo, minorenne fino a qualche settimana fa, e il fatto che ha subito ammesso le sue responsabilità. Il giudice si è riservato di decidere. Ieri era stata eseguita, nel cimitero di Vittoria, l’autopsia sul corpo della vittima: insieme al medico legale Giuseppe Algieri c’era anche il tossicologo forense Pietro Zuccarello. Gli esiti si conosceranno tra 90 giorni.

Il vescovo di Ragusa: “Assumerci le nostre responsabilità”

“Non possiamo continuare a girarci dall’altra parte, nè le istituzioni, nè la società civile. Occorre un’assunzione di responsabilità da parte di tutti per tenere viva l’attenzione su questa porzione di territorio e non lasciare nessuno senza la possibilità di poter vivere una vita dignitosa”. Il vescovo di Ragusa, Giuseppe La Placa, si fa interprete del dolore di tutta la comunità per la tragedia che si è consumata la Notte di Capodanno nelle campagne di contrada Alcerito.

Domani udienza convalida fermo dei due 15enni

Si terrà domani presso il Tribunale dei Minori a Catania l’udienza di convalida del fermo dei due ragazzi minorenni, entrambi quindicenni, accusati del delitto di Marouene Slimane. A sostenere l’accusa, per la Procura minorile, sarà il pubblico ministero Stefania Barbagallo, mentre il gip sarà Alessandra Chierego.

A difendere i due ragazzi sono gli avvocati Antonio Brancaforte e Mario Mascolino, quest’ultimo per il ragazzino più piccolo. A determinare la reazione scomposta del gruppo di ragazzi rumeni sarebbero stati alcuni apprezzamenti rivolti dal tunisino.

All’esterno della discoteca, dove alcuni giovani si erano dati appuntamento per festeggiare il Capodanno, sarebbe scoppiato l’alterco tra tre ragazzi tunisini e i tre rumeni. Due tunisini sarebbero fuggiti, mentre Slimane è rimasto ucciso con colpi di spranga e forse di coltello. L’autopsia è stata eseguita ieri dal medico legale Giuseppe Algieri con il tossicologo forense Pietro Zuccarello.

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