Adesso anche il Pangolino sotto la lente di ingrandimento di alcune tesi iniziate a circolare nella prima fase della pandemia su pipistrelli, serpenti e visoni. Il minuscolo mammifero africano potrebbe essere stato un vettore per il passaggio del Covid-19 all’uomo. Il WWF ha spiegato: “il genoma del virus rinvenuto nei pangolini, che si suppone essersi sviluppato originariamente nei pipistrelli, è quasi identico (al 99 per cento) al Coronavirus 2019-nCoV rinvenuto nelle persone infette. Veicolo per vecchie e nuove zoonosi, aumentando il rischio di pandemie che potrebbero avere grandissimi impatti sanitari, sociali ed economici su tutte le comunità coinvolte”.

 

Il Pangolino, tra l’altro in via di estinzione, è da molto tempo vittima di traffici clandestini, in quanto le scaglie che ne compongono la corazza sono molto ricercate e sfruttate per la medicina orientale, allo stesso livello di: corni di rinoceronti, pelle di asini e ossa di tigri. Inoltre la sua carne viene anche venduta nei wet market orientali. Il commercio del mammifero è stato riconosciuto illegale solo nel 2016 grazie a una risoluzione della CITES, che ne ha proibito qualsiasi tipo di scambio di derivati o parti… ma neanche con questo provvedimento è stato possibile almeno fino ad oggi salvare le loro vite.