PALERMO (ITALPRESS) – Assolti i vertici dell’Arnas Civico di Palermo per lo spostamento della Gamma Camera dal reparto di Medicina nucleare.
Nel 2015 l’Arnas Civico, allora guidata dal Direttore Generale Giovanni Migliore, nell’ambito dei lavori di completamento del Nuovo Polo Oncologico, disponeva lo spostamento del reparto di Medicina nucleare all’interno del seminterrato del nuovo edificio. In particolare, si disponeva lo spostamento di una Gamma Camera, strumento indispensabile per l’attività diagnosi dei tumori nel campo della medicina nucleare, del valore di 352 mila euro.
Tuttavia, proprio a seguito del trasferimento della macchina l’impresa incaricata dell’esecuzione dei lavori falliva, con la conseguenza che i lavori non erano più ultimati. Pertanto la Procura presso la Corte dei conti invitava a dedurre l’allora direttore generale Migliore, insieme al direttore sanitario Rosalia Murè, al direttore amministrativo Vincenzo Barone, nonchè al dirigente responsabile del Servizio Tecnico.
Migliore, difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, rappresentava che il fallimento dell’impresa incaricata dell’esecuzione dei lavori costituiva un evento imprevisto ed imprevedibile, con conseguente insussistenza di qualsiasi responsabilità a suo carico per l’evento occorso. Anche gli altri invitati a dedurre rappresentavano le proprie considerazioni.
Tuttavia, la Procura non prendeva in considerazione tali difese e notificava un atto di citazione convenendo comunque in giudizio tutti i vertici dell’Azienda. Il procedimento si è concluso con la loro assoluzione.
L’udienza si è svolta il 20 luglio scorso ed è stata depositata oggi la sentenza con cui la Corte dei conti ha assolto i dirigenti da ogni addebito, “confermando che la mancata esecuzione dei lavori non è imputabile ai convenuti in quanto è dovuta al fallimento dell’impresa appaltatrice, che costituiva un evento imprevisto ed imprevedibile – spiegano gli avvocati difensori Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza -. Inoltre, il Giudice contabile ha chiarito che nel momento in cui fu adottata la decisione di disporre il trasferimento delle attrezzature i dirigenti non avevano alcuna alternativa, in quanto si trattava di un atto dovuto ai fini del sollecito completamento dei lavori”.
Pertanto, l’azione è stata dichiarata infondata e l’Arnas Civico è stata condannata a rifondere ai convenuti le spese legali relative al giudizio.
(ITALPRESS).
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