PALERMO (ITALPRESS) – Società “cartiere” per emettere fatture false, spostare i dipendenti e eludere il Fisco: è quanto ricostruito dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo che hanno arrestato cinque persone (una in carcere e quattro ai domiciliari). Sono indagate a vario titolo indagati per associazione a delinquere, emissione e utilizzo di fatture false, omesso versamento di ritenute, indebita compensazione di crediti fiscali inesistenti e bancarotta fraudolenta. Con lo stesso provvedimento il Gip ha disposto il sequestro preventivo di somme di denaro per complessivi 4.428.929 di euro corrispondente all’ammontare dell’evasione di imposta accertata. Le indagini attraverso verifiche fiscali, intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno permesso di ricostruire un complesso meccanismo fraudolento articolato sulla creazione di una serie di società di comodo asservite a un gruppo imprenditoriale palermitano operante nel settore del trasporto merci. Le società, tutte riconducibili a uno degli indagati Francesco, operando in evasione d’imposta, negli anni dal 2013 al 2018 hanno prodotto un giro di fatture false per oltre 16 milioni di euro a vantaggio delle uniche due imprese realmente operative – la Gambino Group s.r.l. con sede a Palermo e la MG Logistica s.r.l. con sede a Ficarazzi – beneficiarie della frode. La finalità del meccanismo fraudolento era quella di abbattere illecitamente il reddito imponibile attraverso la contabilizzazione di costi fittizi, concentrando inoltre sulle società cartiere tutti gli obblighi contributivi, previdenziali e assistenziali gravanti sul datore di lavoro.
La gestione dei lavoratori era, infatti, caratterizzata da frenetici passaggi da una società all’altra, mascherati da dimissioni volontarie ma sostanzialmente imposti dagli indagati.
Le società evadevano così Iva e Ires e non versavano i contributi assistenziali e previdenziali spettanti ai lavoratori. Il sistematico inadempimento dei debiti ha causato il dissesto finanziario della Gambino Group s.r.l., una delle principali società coinvolte nel sistema di frode, dichiarata fallita dal Tribunale di Palermo lo scorso 29 aprile, che aveva accumulato un’esposizione verso l’Erario per oltre 22 milioni di euro.
(ITALPRESS).