PALERMO (ITALPRESS) – “Laddove il M5S va in coalizione con le forze di centrosinistra vince, mentre dove va diviso accusa la forza elettorale delle forze politiche che sostengono il governo Musumeci, anche se devo dire che in questo passaggio i comuni del centrodestra che hanno visto vincitori i sindaci sono davvero pochi”. Così, in merito alle ultime elezioni amministrative, Giovanni Di Caro, capogruppo del M5S all’Assemblea Regionale Siciliana. Intervistato dall’Agenzia Italpress, Di Caro, sempre restando in tema dei comuni siciliani andati al voto, sottolinea la “netta vittoria della coalizione PD-M5S, contro le forze politiche che sostengono Musumeci. In alcuni casi si sono uniti, in altri si sono divisi ma in entrambi i casi hanno perso le elezioni amministrative. E’ una risposta che il territorio dà a una politica governativa deludente del centrodestra siciliano”.
Nelle scorse settimane l’incontro con il presidente del M5S, l’ex premier, Giuseppe Conte, accompagnato in diversi comuni che successivamente sono andati alle urne: “Abbiamo incontrato Conte a Catania e lo abbiamo accompagnato durante il tour che ha fatto per le amministrative. Ogni Comune che ha trovato la presenza del presidente Conte nel 99% dei casi ha vinto le amministrative. Questo testimonia che il modello cosiddetto Conte è vincente. Gli abbiamo chiesto e fatto presente di avere bisogno di un coordinamento regionale e lui ha manifestato di essere d’accordo. Ed a cascata di avere i vari coordinamenti provinciali e locali per dare una struttura finalmente solida al M5S”.
Tra i temi di attualità, nel corso delle sedute Ars, sicuramente anche quello relativo al maltempo che ha colpito parte della Sicilia. Per Di Caro c’è un errore di programmazione e visione: “Non si tratta più di eventi atmosferici straordinari, ogni anno, a ridosso della fine del mese di ottobre, accadono questo tipo di fenomeni”, evidenzia il capogruppo del M5S al’Ars, che punta il dito sulla “assoluta mancanza di pianificazione, soprattutto durante i mesi estivi, e mi riferisco alla banale pulitura delle caditoie, alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli alberi o alle misure minime necessarie a contrastare questi tipi di fenomeni che si sono già verificati in passato, come la tragedia che ha visto morire diverse persone a Casteldaccia qualche anno fa. Alla luce di questo manca una pianificazione, sia su base regionale che in alcuni comuni che registrano carenze dal punto di vista economico-finanziario ma anche meramente gestionale. Le città sono sempre più isolate dal punto di vista idrico, i fenomeni aumentano in maniera intensa e i risultati li vediamo ogni qualvolta che si verificano questi fenomeni con allagamenti al limite del disastro, con purtroppo morti che ci fanno riflettere molto sul fatto che si potevano evitare con una pianificazione più accorta”.
La Regione Siciliana ha diversi obiettivi da raggiungere, soprattuto in termini di progetti per accedere a fondi europei e PNRR: “Le novità purtroppo non sono allegre per un governo regionale che si è fatto respingere 422 milioni di euro per i finanziamenti a valere sul PNRR per quanto riguarda agricoltura e irrigazione del settore agricolo – ricorda Di Caro -. Ancora una volta c’è una carenza dal punto di vista burocratico, una lentezza politica e poi si perdono i finanziamenti. Ma non solo i 422 milioni di euro, perchè a quanto pare sui rifiuti stanno per arrivare altre brutte notizie perchè la base progettuale del governo Musumeci era totalmente fuori tema e mi sto riferendo ai termovalorizzatori che non verranno finanziati sul PNRR e tante, purtroppo, altre brutte notizie che vedranno scadere dei bandi o vedranno delle bocciature di questi finanziamenti. Noi abbiamo fatto presente al governo regionale i problemi che sta causando: all’inizio hanno provato a chiedere le dimissioni del ministro Patuanelli, poi hanno capito quali erano le loro colpe e attraverso l’assessore Scilla sono andati a Roma, innanzitutto a chiedere scusa, e poi quali potevano salvare e il ministro è venuto incontro alle istanze dei siciliani salvando 8 progetti”.
Infine, uno sguardo al prossimo anno con degli impegni elettorali importanti, come l’elezione del nuovo sindaco di Palermo e, poi, del nuovo presidente della Regione Siciliana: “Ci ritroviamo in Assemblea Regionale Siciliana all’opposizione di questo governo regionale, stiamo cominciando a discutere di una coalizione per le prossime elezioni regionali. Lo scenario, auspicabilmente, sarà quello che vede unito il M5S, il PD e altre forze che in questa legislatura si sono opposte, o per meglio dire hanno fatto parte della minoranza o non sono state rappresentate all’interno dell’Ars ma si sono comunque opposte al governo Musumeci, e stiamo cercando di tracciare un perimetro dentro il quale i vari attori troveranno degli spazi di interlocuzione per fare una campagna elettorale e dare un’alternativa ai siciliani, che è l’alternativa ad un governo che noi abbiamo definito ‘del nullà”.
“L’allenza col PD è stretta e si proseguirà insieme, cercando di individuare delle figure che possano portare avanti una candidatura comune – aggiunge -. Avremo voce in capitolo nell’andare a determinare chi potrebbe essere un nostro candidato che ovviamente dovrà essere concertato in un’ottica di coalizione. E’ inutile oggi parlare del candidato sindaco della forza politica singola se non si ha un minimo di concertazione e in questo stiamo lavorando. Ovvio che Leoluca Orlando non ha lavorato bene per Palermo, questo è un dato purtroppo oggettivo, dobbiamo prenderne atto come dovrà prenderne atto chi si siederà al tavolo della coalizione per determinare chi sarà il candidato unico del centrosinistra così come speriamo. Il programma dovrà essere cucito sui palermitani e sulle istanze della città. E’ ovvio il riferimento speculare alle regionali, così come è auspicabile il fatto che ci sia un parallelo tra le elezioni a Palermo e nelle altre città che andranno al voto”, conclude Di Caro.
(ITALPRESS).
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