ROMA (ITALPRESS) – Si è spento a Roma, Vittorio Ducrot. Aveva 89 anni. Ad annunciarne la scomparsa “con grande tristezza” il figlio, Enrico Ducrot, attuale amministratore delegato di Viaggi dell’Elefante.
“Papà, per gli amici Vicky, rappresenta la storia del viaggio di alta gamma nel mondo – racconta -. Nato a Palermo, a due anni già viaggiava sul transatlantico Rex dall’Italia per New York: il Rex era stato arredato da suo nonno, Vittorio, in particolare il ponte di prima classe. Dopo il collegio in svizzera si laurea in legge ed entra in KLM, in Nord Africa e poi a Roma. E’ proprio con la KLM, come socio fondatore, che papà fonda nel 1973 Viaggi dell’Elefante. L’intento è quello di creare un tour operator che sapesse guidare le agenzie di viaggio e i loro clienti verso mete di tutto il mondo (Americhe, Africa, Asia, Medio Oriente) visitando i luoghi più importanti senza rinunciare alla comodità.
L’India è stata la sua grande passione: 66 viaggi in totale. Conosceva le distane, i chilometri esatti tra due mete che al 99% degli operatori indiani erano completamente sconosciute. Lo chiamavamo Vickypedia”.
“Vorace lettore, ha collezionato rose, pittura barocca, miniature indiane, stampa antiche – aggiunge il figlio Enrico Ducrot -. Ha scritto libri sulle sue passioni, piantato alberi, restaurato la casa in campagna. Ma soprattutto un grande spirito, umanità, generosità come amatissimo marito, padre e nonno. Lavorare con lui è stato un immenso privilegio. Solo chi, la seconda generazione e i più stretti collaboratori, ha l’onere e l’onore di stare a fianco del fondatore può comprendere le sfide che il settore del turismo ha vissuto negli ultimi quaranta anni: ogni 5/6 anni una rivoluzione, continua. Da quattro anni Vittorio aveva dovuto rinunciare suo malgrado, per ragioni di salute, a venire in ufficio. Ma ogni giorno parlavamo dell’azienda, delle nuove sfide, del tremendo periodo del Covid e negli ultimi mesi della veloce ripartenza del settore: consigli, idee, confronti appassionati, lucidi, pieni di passione e saggezza. Il viaggio è stato un elemento fondamentale della sua vita, come la sua azienda, e una comunità sparsa in tutto il mondo che gli ha voluto bene. Come un amico e una guida. Occorrerebbe un libro, per raccontare papà. Certamente ne varrebbe la pena. Ci stringeremo intorno a lui Mercoledì 4 maggio alle 16 a Sant’Agostino, Campo Marzio, Roma”.
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