PALERMO (ITALPRESS) – Un intervento a tutto tondo per migliorare viabilità e infrastrutture all’interno della Città metropolitana, andando incontro alle esigenze della cittadinanza e della gestione ambientale: questo l’obiettivo del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) per la Città metropolitana, presentato a Palazzo Comitini alla presenza del sindaco Roberto Lagalla, dell’assessore alla Mobilità Maurizio Carta e dell’architetto Lucio Rubini (in rappresentanza della Tps Pro, società di ingegneria del traffico e dei trasporti).
Il progetto ha una programmazione di dieci anni e, partendo da un approfondito studio preventivo, si articola in una pluralità di servizi: ottimizzazione del sistema dei trasporti e della qualità delle reti stradali, intensificazione dei collegamenti tra capoluogo e paesi o tra punti strategici (stazioni, porti, aeroporti) e luoghi di attrazione culturale, alleggerimento del traffico di merci e persone (in particolare per quanto riguarda lo spostamento dei pendolari verso Palermo).
Il Pums è organizzato guardando alle esigenze dei singoli territori, con una divisione in tre aree di interesse: quella centrale comprende Palermo e l’area limitrofa (dall’aeroporto di Punta Raisi al porto di Termini Imerese), quella occidentale ha in Partinico e Corleone i centri nevralgici e unisce al proprio interno esigenze di carattere turistico-balneare e agroalimentare, quella orientale ha una vocazione per lo più turistico-naturalistica e ha in Cefalù e nelle Madonie i propri riferimenti.
“Grazie a questo piano ottimizziamo la mappa dei collegamenti con opere di bonifica e miglioramento delle infrastrutture, coinvolgendo tanto il capoluogo quanto la provincia – spiega Lagalla, – Il progetto doveva coinvolgere il periodo 2021-27, ma è stato ritardato dalla pandemia e dalla programmazione del Pnrr. Gli interventi più importanti in tema viabilità riguardano la riqualificazione della Fiera del Mediterraneo e del ponte Corleone per la città, i collegamenti da e verso Palermo per la provincia”.
Per Carta il Pums costituisce a tutti gli effetti “il vero atto di nascita della Città metropolitana, poichè aiuterà le comunità del territorio in maniera armonica e senza congestioni: in questo modo i grandi servizi metropolitani non devono necessariamente essere collocati a Palermo, che comunque rimane il principale generatore di flussi, ma possono stare anche in zone della provincia che possono essere raggiunte facilmente”. La peculiarità del piano è, secondo l’assessore, la concentrazione su “un’area vasta, colmando le lacune del precedente Pums pensato per la città”.
Uno dei primi passi del progetto è arrivato a febbraio con una campagna di rilevamento dei flussi automobilistici, mentre in occasione della presentazione è stato lanciato un questionario rivolto alla cittadinanza su come viene immaginata la mobilità del futuro. “I big data telefonici ci forniscono una fonte dati molto più estesa per avere una fotografia chiara degli spostamenti all’interno dei Comuni e tra un Comune e l’altro – sottolinea Rubini, – Per illustrare questo piano agli abitanti della Città metropolitana abbiamo scelto un linguaggio narrativo, per avere un coinvolgimento più ampio e una trasmissione immediata”.
Secondo Marco Migliore, docente di Teoria dei sistemi di trasporto all’Università di Palermo, “è importante non solo intervenire sulle infrastrutture, ma anche dare la possibilità nel breve periodo a cittadini e imprese di muoversi in maniera rapida, sicura e sostenibile: non solo i treni, ma anche le stazioni devono essere adeguatamente accessibili. E’ fondamentale inoltre che le concentrazioni inquinanti vengano superate: oltre a migliorare la qualità di servizi e viabilità bisogna sviluppare ulteriormente i flussi turistici”.

– foto: xd8/Italpress

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