• Un carabiniere è stato condannato per abusi sessuali sul nipote minorenne
  • La sentenza è stata emessa dai giudici del Tribunale di Siracusa
  • Le violenze sarebbero state commesse nella casa del militare

Il Tribunale di Siracusa ha condannato a  7 anni e 6 mesi di reclusione un carabiniere di 56 anni, in servizio al comando provinciale di Siracusa, accusato di abusi sessuali nei confronti del nipote, un minore. Per il militare è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici ed una provvisionale di 20 mila euro per la vittima, adesso maggiorenne, e la madre, che si sono costituiti in giudizio.

La vicenda

Da quanto emerso nell’inchiesta dei magistrati della Procura di Siracusa, le violenze sarebbero state commesse nel 2009, periodo in cui, di tanto in tanto, il nipote trascorreva dei pomeriggi nella casa dello zio. L’uomo è sposato con la sorella della madre del ragazzo e secondo la testimonianza della stessa vittima in quelle occasioni si sarebbero consumati gli abusi. Approfittando dell’assenza della moglie, il 56enne avrebbe costretto il nipote a delle prestazioni sessuali.

La denuncia

Il turbamento del minore non sarebbe passato inosservato fino a quando la sua famiglia sarebbe riuscita a convincerlo a parlare, confessando quell’orrore. Ne è così nato un procedimento giudiziario, durante il quale, il giovane è stato sottoposto all’incidente probatorio, nel corso del quale avrebbe ricostruito quelle violenze subite, svelando anche che lo zio gli avrebbe mostrato dei filmati con contenuto pornografico. In una perquisizione, gli inquirenti hanno trovato nella disponibilità dell’imputato del materiale con immagini a sfondo sessuale. Da parte sua, l’imputato ha negato ogni accusa mossa nei suoi confronti.

Il processo

Al termine dell’udienza preliminare, il militare è stato rinviato a giudizio e la sentenza è arrivata nella serata di ieri, dopo la requisitoria del sostituto procuratore, Stefano Priolo, che ha sollecitato la pena a 7 anni e 6 mesi di reclusione. La parte civile è rappresentata dagli avvocati Emiliano Bordone ed Ezechia Paolo Reale mentre l’imputato è assistito dagli avvocati Puccio Forestiere e Fabiola Fuccio. La difesa dell’imputato ha preannunciato ricorso in Appello.

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