Il gup di Milano Guido Salvini ha rinviato a giudizio per calunnia l’avvocato siciliano Piero Amara, originario di Augusta e contestualmente ha disposto la trasmissione di copia degli atti ai pm Stefano Civardi e Roberta Amadeo per svolgere ulteriori accertamenti in vista del processo per calunnia che si aprirà il prossimo 2 febbraio.
La vicenda
Secondo la tesi della Procura milanese, Amara, ex avvocato dell’Eni, avrebbe sostenuto che 66 esponenti politici, magistrati, funzionari di Stato e cardinali, facessero parte dell’associazione segreta, denominata Loggia Ungheria, tra quelle vietate per legge a partire dal 1982 dopo lo scandalo P2.
L’inchiesta
Amara, nella tesi della Procura, nel corso degli interrogatori davanti ai pm di Milano tra la fine di dicembre del 2019 ed il gennaio del 2020, in merito ad uno dei filoni di indagini sull’Eni sulla presunta corruzione internazionale in Nigeria e sui tentativi di inquinare i procedimenti della Procura milanese, avrebbe parlato di questa loggia Ungheria, fornendo una lista di aderenti.
Una associazione segreta, con nomi eccellenti, tra cui l’avvocato ex ministro della Giustizia Paola Severino, l’ex comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette, l’ex parlamentare Denis Verdini e l’ex presidente di Confindustria siciliana Antonello Montante, che sarebbe nata in Sicilia che avrebbe visto al centro l’ex Procuratore di Caltanissetta, Giovanni Tinebra.
I verbali a D’Avigo
I verbali di Amara furono poi trasmessi dal pm di Milano Storari al consigliere del Csm, PierCamillo D’Avigo, una dei magistrati di Tangentopoli, che, per accelerare le indagini sulla loggia avrebbe fatto vedere le dichiarazioni dell’avvocato di Augusta, coinvolto in altri procedimenti tra cui la nota inchiesta Sistema Siracusa per pilotare inchieste e processi in favore di imprenditori amici.
L’inchiesta finita a Perugia
Si aprì un fascicolo a Perugia ma il Procuratore Raffaele Cantone ha poi chiesto ed ottenuto dal gip l’archiviazione per l’ipotesi di associazione segreta, ritenendo, però, le dichiarazioni di Amara non inattendibili “da compromettere in radice la credibilità del dichiarante”
Calafiore prosciolto
Giuseppe Calafiore, socio è in affari di Amara è stato invece prosciolto per non aver commesso il fatto.
Perché sono stati trasmessi gli atti
La decisione del gup di Milano di trasmettere gli atti alla Procura è legata per sollecitare altre indagini, evidentemente ritenute incomplete, con “particolare ma non esclusivo riferimento a quanto riferito” da Amara e il socio Giuseppe Calafiore, prosciolto, nei verbali resi tra la fine del 2019 e i primi mesi del 2020 sulla presunta esistenza della loggia Ungheria in merito alle posizioni di “Lotti Lucia, De Ficchy Luigi e Saluzzo Francesco e con riserva di valutazione, anche nel caso di eventuale acquisizione dell’elenco degli aderenti che si troverebbe a Dubai, se il contesto descritto sia continuazione della disciolta associazione P2 o espressione\estensione del cosiddetto sistema Palamara oggetto di procedimenti a Roma e a Perugia”
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