La Procura di Milano ha emesso gli avvisi di conclusione indagini per calunnia ed autocalunnia nei confronti degli avvocati siracusani Piero Amara e Giuseppe Calafiore, coinvolti nella nota inchiesta Sistema Siracusa sulla presunta corruzione di un magistrato per ottenere sentenze favorevoli nei confronti di imprenditori amici.

La loggia Ungheria

In questo caso, si tratta dell’inchiesta nata dopo le parole di Amara sull’esistenza di una loggia massonica, la  fantomatica loggia Ungheria ” che si proponeva quale continuazione della sciolta associazione “P2″, di cui facevano parte alti funzionari dello Stato, magistrati ( ordinari ed amministrativi), avvocati, vertici delle Forze dell’ordine, politici, imprenditori ed alti esponenti clericali, avente la finalità di interferire sulle funzioni di organi di rango e/o di rilevanza costituzionale ( quali il CSM), di istituzioni giudiziarie e di amministrazioni pubbliche, in modo da condizionarne l’operato asservendolo agli interessi dell’organizzazione e dei suoi appartenenti occulti” si legge nel provvedimento della Procura.

I nomi fatti da Amara

Nel corso della sua deposizione, Amara, secondo quanto riferito dai magistrati, avrebbe fatto dei nomi eclatanti che, a suo avviso, avrebbero fatto parte della loggia, tra cui l’ex ministro Paola Severino, l’ex sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, l’ex vicepresidente del Csm Michele Vietti, l’ex consigliere  del Csm Sebastiano Ardita, l’ex primo presidente della Cassazione Giovanni Canzio, l’ex comandante generale della Guarda di Finanza Giuseppe Zafarana, il Procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo e Antonello Racanelli, magistrato in servizio a Roma.

Le accuse all’ex ministro Severino

Inoltre, Amara, secondo la tesi dei magistrati, ha accusato “l’ex Ministro della Giustizia, Paola Severino, di aver esercitato indebite pressioni sul CSM ed in particolare sul Vice Presidente e Presidente della Commissione disciplinare, Michele Vietti, al fine di indurre – si legge nel provvedimento – l’organo di autogoverno ad adottare un provvedimento cautelare di trasferimento d’ufficio ai danni del magistrato Maurizio Musco, che si era occupato di una indagine coinvolgente la società OIKOTHEN di Emma Marcegaglia, legata all’allora Ministro da interessi economici e professionali”.

La posizione di Calafiore

Calafiore è indagato per autocalunnia, in particolare, secondo i magistrati ha dichiarato “di essere a conoscenza dell’esistenza di una “associazione segreta denominata UNGHERIA” e di averne fatto parte; dichiarava, inoltre, di essere in possesso della lista dei nominativi segreti dei partecipanti all’associazione”