“Di controlli e sequestri ne abbiamo fatti così tanti da essere invisi agli abusivi”. E’ quanto afferma a BlogSicilia il colonnello Gabriele Barecchia, comandante provinciale dei carabinieri di Siracusa, in merito al fenomeno degli apecar abusivi in Ortigia, che, negli ultimi tempi, dopo la fine dell’emergenza sanitaria e la ripresa del turismo, è cresciuto in modo esponenziale.

Il caos nel settore

Numerosi i conduttori senza licenza, il nodo è anche rappresentato da una regolamentazione del settore piuttosto confusa, che il Comune di Siracusa non ha ancora definito, di certo si sono create forme di illegalità e talvolta di sicurezza, come accaduto nella Pasqua scorsa con una maxi rissa tra due fazioni concorrenti, conclusa con 5 arresti.

Illegalità ed economia sommersa

Un episodio che ha acceso i riflettori anche sull’economia sommersa, visto che difficilmente vengono rilasciate fatture, scontrini o ricevute ai turisti ed il volume d’affari è piuttosto elevato, sottraendo risorse alle casse del Comune che, con quei soldi, potrebbero finanziare altri servizi.

“Facciamo sforzo enorme”

“Facciamo uno sforzo enorme – dice il colonnello Gabriele Barecchia – con il lavoro dei carabinieri della stazione di Ortigia, del resto la nostra finalità è che tutte le attività debbano essere svolte nel pieno rispetto delle regole. Se c’è un iter per lo svolgimento del servizio di apecar deve essere seguito per il conseguimento della licenza. L’abusivismo è un male, ma questo vale per qualunque settore, la stazione di Ortigia, nello specifico al fenomeno dell’apecar, si sforza nel garantire il rispetto della legalità”.

La denuncia

“Sono quasi tutti abusivi – denuncia il proprietario di un calessino dotato di licenza – che penalizzano soprattutto quelli come noi, che abbiamo licenze ed autorizzazioni”.

La protesta delle guide turistiche

A lamentarsi di questo dilagante abusivismo sono anche le associazioni in rappresentanza delle guide turistiche che, nel corso di un incontro con il prefetto, Giusi Scaduto, hanno rilevato che, sia nel servizio dei calessini sia in quello delle escursioni con le barche, ci sarebbero guide improvvisate, senza alcuna preparazione e senza licenza.