Il caso Ast con la decisione dell’azienda di revocare, a partire dal primo marzo, il servizio di trasporto nei Comuni del Siracusano, scatena il dibattito a Siracusa.

Il vertice sul caso Ast

Ieri, il presidente della Commissione Mobilità, il deputato regionale del Mpa, Giuseppe Carta, ha annunciato che la vicenda potrebbe rientrare, l’Ast si sarebbe dichiarata disponibile a fare marcia indietro ma il Fronte del Centrosinistra di Siracusa, composto da Lealtà e Condivisione, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Unione Popolare, Articolo 1, Europa Verde-Verdi, PCI, mostra perplessità ma soprattutto ritiene che se fossero mantenuti gli attuali percorsi non vi sarebbe alcun passo in avanti.

“Accordo sì ma serve cambiare”

“Un accordo che preveda il contributo di Comune e Regione per il sostegno economico e la prosecuzione di un servizio essenziale come il trasporto pubblico locale sarebbe auspicabile ma solo a condizione di ridiscutere l’intero sistema oggi in vigore, a partire dalla rimodulazione dei percorsi (come da noi proposto nel comunicato del 16 gennaio), ottimizzando distanze, tempi di percorrenza e risorse, per un servizio a km che con le originarie 29 linee AST costerebbe oggi oltre 4milioni di euro l’anno”.

Il piano del Fronte di sinistra

“La riorganizzazione del trasporto pubblico a Siracusa non può essere gestita in emergenza, necessita di una analisi approfondita che preveda interventi infrastrutturali essenziali come le corsie preferenziali bus+bici, unica soluzione per ridurre i tempi di attesa tra una corsa e l’altra che oggi superano i 90 minuti” si legge nel documento.

Il Comune di Siracusa

Da parte sua il Comune di Siracusa, al netto dell’apertura dell’Ast annunciata da Carta, sta provando altre strade, tra cui un nuovo bando per la gestione del servizio di traporto pubblico. L’assessore alla Mobilità, Enzo Pantano, ha incontrato i vertici di altri vettori, del resto “non abbiamo avuto ancora alcuna nota da parte dell’Ast in merito alla prosecuzione del servizio”.