Il giudice per le indagini preliminari di Siracusa, Andrea Migneco, ha fissato l’udienza per discutere dell’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Siracusa nei confronti del sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare, esponente di FdI, e del presidente del Consiglio comunale, Marco Stella, coordinatore cittadino della Dc, indagati per calunnia.
La vicenda
La vicenda trae origine dalla presunta aggressione denunciata dal primo cittadino, avvenuta il 26 ottobre del 2022 ad Augusta, per cui venne tirato in ballo, Aldo Raina, che, nei mesi scorsi, per questa vicenda giudiziaria è stato assolto perché il fatto non sussiste dal giudice monocratico di Siracusa Antonio Cannata che ha emesso una sentenza di non luogo a procedere.
Il ricorso
E così, Raina, attraverso il suo legale, ha presentato una denuncia per calunnia nei confronti di Di Mare e di Stella, per via delle dichiarazioni a supporto della tesi del sindaco ma la Procura, al termine delle indagini, ha inviato una richiesta di archiviazione, a cui la parte offesa si è opposta chiedendo la prosecuzioni delle indagini. Il ricorso sarà discusso al palazzo di giustizia di Siracusa il 26 gennaio del 2026.
“Procedimento non è archiviato”
“La decisione del Gip – dice Raina – rappresenta un passaggio importante: il procedimento non viene archiviato automaticamente ma viene rimesso alla discussione delle parti per accertare la sussistenza degli elementi di reato e l’eventuale necessità di ulteriori approfondimenti”
La versione del sindaco
Il sindaco di Augusta, esponente di FdI, raccontò di essere stato picchiato dopo un suo rimprovero legato ad un cattivo smaltimento di scarti di lavorazione edile da parte di Raina.
Il Tribunale: “Non è stato colpito con un pugno”
La versione del sindaco cozza, però, con la ricostruzione delle forze dell’ordine che si sono avvalse delle immagini delle telecamere di sicurezza della zona in cui si è consumata la vicenda, in prossimità di un bar dove si trovava il sindaco per consumare un pasto.
Secondo il giudice del Tribunale tra i due c’è stata una lite verbale ma “dalla visione delle immagini emerge in modo incontrovertibile che il querelante (il sindaco Di Mare ndr) non è stato colpito con un pugno dall’imputato alla spalla destra, a differenza di quanto riferito ai sanitari del Pronto soccorso, dove si era recato nel pomeriggio, per farsi refertare, dopo che era ritornato a sedersi all’interno del bar”.






Commenta con Facebook