Da immobile appartenente a Cosa nostra, dove si svolgevano dei summit a Siracusa ad Accademia di sartoria per il reinserimento di giovani che hanno finito di scontare una condanna. L’iniziativa, denominata Le tele di Aracne, porta la firma del Comune di Siracusa che, dopo la confisca del bene, in via Bainsizza, nel quartiere di Santa Lucia, territorio della cosca Borgata, ha ricevuto il finanziamento del “Pon Legalità 2014-2020”, promosso dal Ministero dell’Interno per favorire l’inclusione sociale attraverso il recupero di beni confiscati alle mafie, per un importo di 836.561,80 euro a fondo perduto.

A gennaio si comincia

A gennaio partirà la formazione per venti giovani ad alto rischio di marginalizzazione (ragazzi e ragazze), affidati all’Ufficio per l’esecuzione penale esterna o al Tribunale, e figli di detenuti. Alla fine del percorso ne verranno assunti dieci.

L’inaugurazione

L’inaugurazione è avvenuto oggi ed hanno preso parte il prefetto di Siracusa, Raffaella Moscarella, il sindaco Francesco Italia, il direttore dell’Ufficio locale di Esecuzione penale esterna di Siracusa, Stefano Papa ed il direttore dell’Ufficio Servizio sociale per minorenni di Catania, Roberta Montalto. “Il titolo del progetto sintetizza molto efficacemente lo spirito e le finalità che lo animano – ha dichiarato il prefetto di Siracusa, Raffaella Moscarella – In particolare valorizzerei il concetto della tela, come ordito che raccoglie ed unisce due o più fili per realizzare un unico tessuto”

Il sindaco

“L’accademia sartoriale – dice il sindaco di Siracusa, Francesco Italia – nasce in un quartiere non privo di criticità ma per il quale l’Amministrazione ha avviato una serie di attività di recupero e rilancio. Essa rappresenterà un’opportunità per il futuro di giovani alla ricerca di un’alternativa rispetto a un destino che spesso appare segnato. Avranno la possibilità di imparare un mestiere in cui gli italiani – conclude Italia – sono maestri e di realizzarsi dando sfogo alla loro creatività, producendo capi sartoriali”.

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