Rigettano l’ipotesi di atto di barbarie i legali del pensionato di 69 anni di Priolo accusato di aver prima legato con una corda e poi trascinato con la macchina un cane, procurandogli la morte dopo atroci agonie. Gli  avvocati Donata Posante e Graziella Vella, in rappresentanza dell’indagato, denunciato dai carabinieri di Priolo per maltrattamenti di animali, hanno dato la loro versione dei fatti sulla vicenda.

“Si tratta di un evento che per, quanto ragionevolmente – spiegano i legali –  impressionante anche per le tristissime immagini diffuse sul web, non è stato volontariamente posto in essere dal nostro assistito. Il cane infatti non è come è dato leggersi su alcuni articoli di stampa un cane randagio ma era accudito da circa quindici anni dall’odierno indagato presso la propria campagna. Ieri, dopo essersi fermato di ritorno da una passeggiata fatta con il proprio animale nei pressi della proprietà,il nostro assistito al fine di evitare che l’animale, oramai anziano, si allontanasse senza riuscire a trovare la strada di casa – come avvenuto in qualche occasione in passato – lo ha ancorato per brevi minuti alla propria autovettura. Purtroppo una volta risalito in automobile ha dimenticato di avere lasciato fuori il proprio animale e si è messo in marcia totalmente inconsapevole della macabra scena. Solo dopo l’intervento di alcuni passanti inorriditi dalla scena il nostro assistito ha potuto avvedersi e ricordarsi di avere fatalmente dimenticato il proprio cane legato all’auto”.

“Tutto ciò che ne è conseguito è chiaramente da leggersi – spiegano i legali – nello stato di shock emotivo che ha colpito l’anziano signore per la macabra perdita del proprio animale accidentalmente avvenuta.Proprio la terribile dinamica dell’evento nella sua apparente atrocità siccome svoltasi in luoghi e vie frequentate da avventori è in realtà la prova dell’inconsapevolezza dell’insano gesto evidentemente non voluto. Sarà poi certo compito della magistratura far luce sulle reali dinamiche dell’accaduto”.

“Le sconcertanti immagini diffuse sul web non giustificano – spiegano i legali –  però in alcun modo la campagna mediatica di odio e violenza che si è diffusa subito dopo la notizia in danno del pensionato, allo stato incensurato, e di tutta la sua famiglia che dalla giornata di ieri sta subendo un pesantissimo ed inaudito linciaggio mediatico con gravissime minacce di morte oltre che di insulti. Condotte in ordine alle quali ci riserviamo di denunciare già nelle prossime ore alle Autorità competenti i responsabili dei gravi reati posti in essere”.

 

 

 

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