Il Comune di Siracusa ha deciso di tagliare il servizio dei bus navetta e la conseguenza è stato il taglio di 12 posti di lavoro di una società che si occupava del servizio. Una sforbiciata impressa per la mancanza di turisti e nei giorni scorsi i lavoratori hanno manifestato in piazza Duomo, davanti alla sede del Comune, a palazzo Vermexio.

“Quando il 16 maggio scorso, nel silenzio generale, lanciammo l’allarme sull’ormai prossima scadenza dell’appalto per una serie di servizi in città, non immaginavamo, di certo, ci si potesse – dice  il segretario generale della Fisascat Cisl Ragusa Siracusa, Teresa Pintacorona,  imbattere in così tanta insensibilità. L’Amministrazione comunale di Siracusa si è assunta la responsabilità di lasciare sul lastrico 12 famiglie, sconfessando – come avevamo già temuto nella prima nota inviata a 48 ore dalla fine dell’appalto – anche quella tanto declamata  vantata anima green.”

“Qui parliamo di mancate garanzie ai lavoratori – ha aggiunto la Pintacorona – e di servizi tolti agli stessi cittadini. Se per il sindaco e la giunta di Siracusa era questa la Fase 2, siamo un po’ preoccupati per la ripresa generale della nostra città. Questa mattina, per il secondo giorno consecutivo, anche i due bus navetta in servizio all’interno del cimitero comunale, sono rimasti in garage. Evidentemente, nonostante le rassicurazioni date nell’incontro con le organizzazioni sindacali, i due impiegati comunali con mansioni di autista, visto il servizio garantito fino al 18
maggio scorso, sono stati destinati ad altro. E così restano a spasso 12 persone, mentre anziani e non autosufficienti chedevono visitare i propri cari tornano in Fase 1; con un cimitero off limits per loro.”

Il sindacato attacca l’amministrazione anche sui lavoratori della società che si occupa dei servizi all’ufficio Tributi.

“Il sindaco di Siracusa assuma pubblicamente la responsabilità politica di quanto sta avvenendo ai 94 lavoratori di IdealService e UtilService: si fermi la pandemia occupazionale in città” attacca la Cisl.