Il Comune di Siracusa ha tagliato il servizio dei bus navetta e la conseguenza è stata la perdita di 12 posti di lavoro. Lo denuncia la Cisl di Siracusa che attacca la decisione dell’amministrazione del sindaco Francesco Italia , frattanto è stata organizzata una manifestazione di protesta davanti a palazzo Vermexio, a piazza Duomo, la casa del Municipio.

“Bus elettrici in garage e, soprattutto, 12 persone a spasso. È questo l’epilogo dell’incredibile scelta del Comune di Siracusa che ha deciso di tagliare alcuni servizi assicurati da IdealService, subentrata in ATI a Ciclat, e UtilService- Appalto scaduto la scorsa mezzanotte, proroga concessa con taglio dei servizi e benservito a 12 famiglie hanno dichiarato il segretario generale della  Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, e il segretario generale della Fisascat territoriale, Teresa Pintacorona Una incredibile e inaccettabile decisione quella dell’Amministrazione Comunale che, con un colpo di spugna, ha cancellato diritti e dignità dei lavoratori e un servizio utile per i cittadini. Una beffa che completa la decisione di decurtare i servizi essenziali del 40 per cento. Passare da 2922 ore mensili a 1846 ore mensili significa, ovviamente, incidere sul monte complessivo dei lavoratori e, quindi, sul loro stesso salario.

Il sindacato sostiene che l’amministrazione comunale ha destinato due navette al cimitero affidandole ad impiegati del Comune. “Oggihanno continuato le due sindacaliste il Comune definisce anti economico il servizio dei bus navetta che, dal 2014, è stato utilizzato da turisti, siracusani, giovani e anziani, ed è riuscito ad alleggerire il traffico in entrata nell’isola di Ortigia. Ad aggravare la situazione, come ci hanno comunicato ieri sera, la decisione di mantenere le due navette all’interno del cimitero affidandole a impiegati comunali. Bus che sono stati manutenzionati e ricaricati proprio dal personale che oggi è stato messo alla porta.”

Dal 2014 al 2018 la manutenzione ordinaria delle navette, delle auto elettriche e delle go-bike (questi due servizi mai entrati effettivamente in funzione), è stata affidata, secondo quanto sostenuto dal sindacato, ad una ditta esterna per un importo pari a 360 mila euro all’anno. Una spesa che doveva servire a far circolare 6 navette e che invece ne ha garantite solo 4 per volta. La manutenzione ordinaria, inoltre, a partire dal 2018, è stata affidata ad una ditta di Priolo garantendo un risparmio di oltre 250 mila euro rispetto al precedente contratto.

Non crediamo esista nessun collegamento con la crisi provocata dal Covid19 – hanno detto ancora Carasi e Pintacorona – Il Comune aveva già deciso tutto lo scorso 8 marzo quando, ancora non in emergenza sanitaria, non prorogò più il contratto di manutenzione. E questo nonostante l’appalto con gli autisti scadesse il 18 maggio”

“La decisione dell’amministrazione comunale non convince per nulla – hanno concluso le due segretarie generali – Definire antieconomico questo servizio, sospenderlo, significa sconfessare qualsiasi idea di sostenibilità green per questa città e, con la perdita del lavoro per 12 persone, affermare che non tutti saranno sostenuti in questa ripartenza economica.”

 

Articoli correlati