E’ il giorno della ripartenza fra luci e ombre, fra regole non chiare e proteste. Ma pur con tutti i limiti che la situazione porta con se ad iniziare dalle mascherine da utilizzare anche all’aria aperta si torna a respirare aria di maggiore libertà. Pur con attenzione nessuno vuole più parlare del virus, del contagio e così via. E allora sono gli esperti a cominciare a mandare segnali preoccupanti forse più per evitare un calo di tensione che per reali problemi. Insomma allarmi preventivi.
L’errore che non bisogna comunque commettere è quello di pensare che sia finita. Non è così e se non stiamo attenti rischiamo di ricadere in quella fase depressiva dell’economia e delle nostre giornate.
E allora il modo migliore è rispettare le regole e tenere sempre sotto controllo il quadro del contagio. da oggi cominciano a vedersi i reali effetti della prima piccola riapertura del 4 maggio. E il quadro ci dice che non ci sono stati effetti negativi ma l’epidemia resta sotto controllo e continua a diminuire
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 118.859 (+1.433 rispetto a ieri), su 106.277 persone: di queste sono risultate positive 3.395 (+7), mentre attualmente sono ancora contagiate 1.539 (-16), 1.589 sono guarite (+23) e 267 decedute (0).
Degli attuali 1.539 positivi, 150 pazienti (-8) sono ricoverati – di cui 13 in terapia intensiva (0) – mentre 1.389 (-8) sono in isolamento domiciliare.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 44 (0 ricoverati, 96 guariti e 1 deceduto);
Caltanissetta, 50 (6, 109, 11); Catania, 634 (45, 331, 96); Enna, 67 (7, 325, 29); Messina, 299 (44, 205, 56);
Palermo, 366 (36, 163, 34); Ragusa, 29 (4, 58, 7); Siracusa, 33 (8, 185, 28); Trapani, 17 (0, 117, 5).
Guardando al futuro l’attenzione è concentrata anche sulla riapertura dei collegamenti. Da oggi si circola liberamente all’interno della Regione e tornano le corse più frequenti sullo Stretto e gli aerei per Palermo e Catania ma la vera riapertura dell’isola avverrà, probabilmente, il 3 giugno.
Intanto dalla Regione fanno sapere che prosegue, di giorno in giorno, la distribuzione di dispositivi di protezione individuale e apparecchi sanitari. Dal primo marzo a ieri, sono stati consegnati – a strutture sanitarie, case di riposo per anziani, residenze sanitarie assistite, Comuni, Prefetture, Forze dell’Ordine, Esercito, ex Province, carceri, dipartimenti regionali, Confcommercio e Confesercenti – oltre 14 milioni e mezzo di pezzi.
In particolare, attraverso la Protezione civile della presidenza della Regione sono, stati distribuiti: quasi nove milioni di mascherine (chirurgiche, ffp2, Ffp3 e M95); tre milioni e ottocentomila guanti; un milione e trecentomila dispositivi tra camici, calzari, tute e cuffie. Tra gli altri materiali distribuiti anche 53mila tra occhiali e visiere, oltre 373 mila tamponi e kit diagnostici e 60 mila apparecchi sanitari. I dpi e il materiale consegnato proviene da acquisti diretti della Regione e della Protezione civile nazionale, oltre che da donazioni di privati.
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