“Alla città è mancata la capacità di trasformare le proprie dotazioni in una strategia di sviluppo. Alla città è mancato e manca un piano strategico di valorizzazione socio culturale del suo patrimonio”. Lo afferma il segretario del Pd di Siracusa, Salvo Adorno, in merito al sogno sfumato per Siracusa di diventare Capitale della cultura 2024 che ha perso il confronto con Pesaro, tra le 10 città italiane candidate.
“Scarsa coesione territoriale”
Per il segretario del Pd Siracusa, le cause della sconfitta della città siciliana starebbero nella sua incapacità di essere coesa sotto l’aspetto territoriale e sociale”
“Siracusa ha difficoltà a rendere – dice Adorno – coeso il tessuto sociale e territoriale intorno a un’identità fatta di tutela e innovazione e a trasformare questa coesione interna in un’offerta strategica di qualità per l’esterno, per il turismo. Se si legge con attenzione il regolamento del concorso è proprio questo che viene chiesto per vincere, ed è stata la mancanza di questa qualità che ci ha fatto perdere. E’ una debolezza strutturale non addebitabile solo all’attuale amministrazione”.
Stoccata al sindaco Italia
Non mancano le stoccate al sindaco di Siracusa, con cui il segretario del Pd è entrato in rotta di collisione nei mesi scorsi, al punto da ritirare il sostegno politico all’amministrazione. Adorno chiese poi al vicesindaco, Pierpaolo Coppa ed all’assessore all’Ambiente, Andrea Buccheri, di sfilarsi dalla giunta, in quanto riconducibili al Pd ma i due, alla fine, sono rimasti al loro posto.
“In vista dei prossimi appuntamenti sarebbe utile aprire – dice Adorno – sin da ora un dibattito libero e pubblico su cosa deve essere la città al 2030 con il coraggio di ripensare in profondità il rapporto tra urbanistica e tutela, tra natura e città, tra cultura e innovazione. Su questo il comune è fermo e non mostra di avere una visione strategica”.
“C’è da ripensare tutto lo sviluppo della zona Sud, il ruolo dell’enorme patrimonio naturale presente dentro e intorno alla citta (si pensi al parco delle mura dionigiane), la ricucitura del rapporto tra centro storico e periferie della zona nord a partire da Mazzarona, il nesso tra la città e la zona industriale, che pur non appartenendo al nostro territorio cittadino ne condiziona la vita” conclude il segretario del Pd.
Affondo di ArticoloUno
Critiche anche da parte di ArticoloUno all’amministrazione comunale.
“In questi ultimi anni, infatti, al di là delle auto referenziate – dichiarano Pippo Zappulla e Ninni Gibellino segretario regionale e cittadini di ArticoloUno – campagne promozionali non si è avvertita una vera idea nuova della città, del rapporto tra il suo centro storico e il resto, del come coniugare la straordinaria opportunità delle rappresentazioni classiche con la programmazione di eventi culturali per l’intero anno, del rapporto tra la città e il suo territorio, tra il centro storico e le periferie, tra la città e le attività industriali- artigianali e commerciali, tra la città e il lavoro, giovani, del come si mal gestisce il centro storico”
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