E’ iniziata ieri la protesta dei detenuti del carcere di Augusta che hanno deciso di rifiutare i pasti. Tre volte al giorno, in occasione della colazione, del pranzo e della cena, battono le scodelle contro le celle per parecchi minuti, stando ad alcune testimonianze.

Il sovraffollamento

Sulle ragioni dell’iniziativa si sa ancora poco, di certo la situazione nel penitenziario del Siracusano è abbastanza difficile, per via del cronico problema del sovraffollamento.

I numeri

Stando ai numeri forniti dai sindacati di Polizia penitenziaria, diffusi proprio ieri, in occasione della manifestazione degli agenti contro l’amministrazione carceraria, sono 450 i detenuti. Una cifra che va oltre la capienza massima, circa 250, ma come se non bastasse  il personale in servizio è insufficiente, in quanto, in organico ci sono 190 agenti, troppo pochi per una popolazione carceraria numerosissima, infatti, da anni, i sindacati chiedono di rimpolpare la forza lavoro.

Casi Covid19 tra i detenuti

Nei giorni scorsi, si è anche scoperto che tre detenuti, reclusi in una sezione, adesso isolata, hanno contratto il Covid19.  Sono stati eseguiti i tamponi sugli altri utenti e sulla Polizia penitenziaria ma, al momento, non ci sono notizie su un allargamento del contagio.

La protesta della Polizia penitenziaria

La protesta dei detenuti è avvenuta poche ore dopo la conclusione della manifestazione, davanti all’ingresso del carcere di Augusta, degli agenti di Polizia penitenziaria iscritti ai sindacati dell’Osapp, Sinappe, Uspp, Fns Cisl, Cnpp Fsa, Cgil Fp, che, da tempo, sono in contrasto con la direzione del penitenziario e si sono rivolti al  Provveditore dell’amministrazione  penitenziaria della Sicilia, Cinzia Calandrino. In sostanza, chiedono un cambio al vertice della struttura.

Le carenze del carcere

Secondo i sindacati, le condizioni del carcere sono precarie.  “C’è una grave carenza d’acqua mai risolta, ed ancora il mancato adeguamento alla riforma prevista dal regolamento di esecuzione del 2000, infatti ci sono ancora parecchie sezioni in cui le camere dei detenuti mancano della doccia interna, con conseguente notevole aumento di carico di lavoro. E per finire  l’assenza di servizi igienici in alcuni posti di servizio del personale di Polizia penitenziaria, come il block-house esterno e il reparto semilibertà”.

 

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