Pur di contenere gli effetti del caro bollette e risparmiare così i costi dell’energia elettrica, ci sono attività a Siracusa, legate al settore alimentare, che hanno deciso di spegnere le celle frigorifere la notte per poi riattivarle al mattino.

Il caso

Una segnalazione arrivata a BlogSicilia da un esponente delle forze dell’ordine, secondo il quale la situazione non è diffusa ed estesa ma limitata per il momento ad alcune aziende. Di certo, è un segnale preoccupante, soprattutto per la salute dei consumatori, in particolare dei clienti di queste poche attività commerciali che si fidano dei prodotti acquistati.

Rischi per la salute dei consumatori

D’altra parte, ci sono alimenti, altamente deperibili, che possono mantenersi solo a temperature molto basse, per cui il rischio che vadano a male è elevatissimo.

Gli effetti del caro bolletta

Tra le categorie più devastate dal caro bolletta, ci sono i panificatori. A Siracusa, un noto panificio in viale Zecchino, nella zona nord della città, ha esposto in bacheca l’ultima bolletta che sfiora i 5 mila euro.  Un panificatore palermitano ritiene che la rateizzazione non sia per nulla sufficiente.

Il dramma dei panificatori

“Il primo mese paghi 10mila euro anziché 40mila, il secondo mese altri 10mila e così di seguito fino a quando ti ritrovi comunque ad aver sborsato 40mila euro. Non abbiamo concluso niente con la rateizzazione. Ci vuole una moratoria che blocchi le bollette” racconta il panificatore.

Albergatori sul lastrico

Anche gli albergatori siracusani hanno lanciato l’allarme, sostenendo di avere avuto rincari folli che hanno affossato i profitti.  Denunciano un’impennata di costi energetici pari al 400%, secondo l’indagine effettuata da Confindustria Siracusa, al punto che si ipotizzano parecchie chiusure.

Manifestazione il 7 novembre

Le associazioni di categoria hanno deciso di scendere in piazza e lo faranno il 7 novembre a Palermo. I vertici di Confcommercio Sicilia, Cna Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confindustria Sicilia, Cidec, Confesercenti Sicilia, Claai Sicilia, Uiltucs Sicilia, Cgil Sicilia, Casartigiani Sicilia e Confagricoltura Sicilia hanno spiegato di volere organizzare una manifestazione “che intende lasciare il segno al fine di lanciare un chiaro segnale ai Governi regionale e nazionale: così non si può più andare avanti, servono provvedimenti immediati”.

 

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