E’ davvero strano quanto sta accadendo a Priolo, il Comune del Siracusano che da oltre 50 anni vive sotto il cono d’ombra del Petrolchimico.
Sequestro per disastro ambientale
Da una parte, il sequestro del depuratore Ias, , avvenuto nel mese di giugno, per disastro ambientale, in quanto, secondo la Procura di Siracusa finirebbero in mare non solo i reflui civili non trattati dei Comuni di Priolo e Melilli ma anche i fanghi delle aziende delle zona industriale.
Mare balneabile a due passi dall’Ias
Dall’altra, la notizia, diffusa dal Comune di Priolo e rintracciabile sul profilo social dell’ente, della balneabilità delle acque di Marina di Priolo, proprio a due passi dall’impianto Ias, al centro dello scandalo giudiziario. Come è possibile? Una domanda che si è posta il parlamentare regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo, che ha chiesto lumi sulla vicenda.
“Se è vero che l’IAS sversava reflui sul mare, procurando un danno ambientale, come è possibile che l’Arpa non abbia rilevato nulla di anomalo nel campionamento dell’acqua di Marina di Priolo, a due passi dall’impianto? E poi: è lecito ritenere che fenicotteri e tartarughe, peraltro ritenute specie protette, decidano di riprodursi in un luogo malsano?” si chiede Cafeo.
La spiegazione dell’Arpa
Secondo l’Arpa, “il depuratore IAS è dotato di condotta sottomarina di scarico lunga circa 1750 m, con sbocco a 35 m di profondità, e che i prelievi in prossimità dello scarico sono effettuati alla profondità di 30 cm dalla superficie e ad una distanza di 100 m dal punto o dai punti di scarico, comprese le zone ubicate a valle del punto di scarico rispetto alla direzione della corrente”.
I controlli compiuti dal controllato
Lo stesso Comune di Priolo, però, spiega, un particolare nell’ambito delle verifiche sullo stato di salute dell’acqua. In sostanza, svela che il controllo è svolto dal controllato, cioè dall’Ias, al centro dello scandalo giudiziario.
“In merito agli ultimi eventi che stanno interessando il territorio del Comune di Priolo e che vedono coinvolto l’impianto di depurazione IAS – hanno fatto sapere il sindaco di Priolo, Pippo Gianni e l’assessore all’Ambiente Santo Gozzo – l’Arpa ha comunicato che, sia nei precedenti atti d’autorizzazione allo scarico che nel recente provvedimento AIA, la stessa IAS era ed è tenuta ad effettuare periodicamente campionamenti delle acque marine per verificare la rispondenza delle stesse ai parametri consentiti per legge, trasmettendo gli esiti agli uffici regionali e ad ARPA Sicilia”.
Controllo risale al 2021
Sempre nello stesso comunicato pubblicato dal Comune di Priolo è indicata l’ultima relazione sulle acque di Marina di Priolo che, però, risale allo scorso anno. “Dall’ultima relazione pervenuta all’ARPA, datata 30 dicembre 2021, non emergono alterazioni delle caratteristiche qualitative delle acque marine prese in esame o effetti negativi sullo stato di salute dell’ambiente marino, dovuti all’attività di scarico a mare” si legge nella nota diffusa dal Comune di Priolo.
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