Sull’incidente a Pantalica, dove un elicottero è precipitato, il presidente della Regione, Renato Schifani ha spiegato che a causarlo sono stati dei cavi sospesi.

L’elicottero della Forestale

Il pilota del velivolo,  che è riuscito a salvarsi, secondo questa tesi, ci sarebbe andato a sbattere mentre da ore era impegnato per lo spegnimento del vasto incendio scoppiato nella riserva naturale, nella zona di Sortino. Non è la prima volta che accade a Pantalica un incidente del genere, anzi esattamente 20 anni, un altro elicottero, in forza all’Arma dei carabinieri, finì contro dei cavi per poi schiantarsi a terra ma il bilancio fu pesantissimo: 3 morti.

L’incidente con 3 carabinieri morti

In quell’occasione a perdere la vita furono tre militari: i marescialli piloti Alessandro Trovato di Adrano ed Enrico Mincone, nonché il brigadiere Massimiliano Lo Tito, autista dell’allora colonnello Tullio Ortolani, in quel periodo comandante provinciale dei carabinieri di Siracusa, anche lui all’interno del velivolo ma riuscì a salvarsi. Ero a bordo del velivolo, con la cintura allacciata e il portellone perfettamente chiuso. Ricordo che stavamo precipitando, poi, all’improvviso, non so come, mi sono ritrovato fuori l’elicottero e con dolori lancinanti in più parti del corpo. A quel punto ho perduto i sensi” fu il commento di Ortolani nelle ore successive alla tragedia.

I cavi alimentano le strutture private

Un grave incidente ed una tragedia in 20 anni sono, però, sufficienti, per chiedersi se sia opportuno continuare a mantenere quei cavi elettrici, soprattutto in una zona, che, puntualmente, nel periodo estivo, è al centro di violenti roghi per cui si rende necessario l’uso dei mezzi aerei, in particolare degli elicotteri.

“Vanno interrati”

“In effetti, due incidenti sono troppi” spiega a BlogSicilia una autorevole fonte investigativa. Secondo alcune informazioni, quei cavi servirebbero per l’alimentazioni di una o più strutture private, “per questo stiamo verificando se sia il caso di provvedere ad interrarli, non possiamo tutte le volte sfidare la sorte, del resto abbiamo visto quello che può accadere e non deve più accadere”.