La Procura di Siracusa ha aperto una inchiesta per crollo pericoloso a seguito del cedimento del Palajonio avvenuto nella mattinata di ieri. Erano in corso i lavori per la ristrutturazione dell’impianto sportivo, appaltati per oltre 950 mila euro, e gli interventi, come dichiarato dal sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare, erano partiti da circa un mese, poi quel cedimento.
Il cantiere sotto sequestro
Il cantiere, come disposto dai magistrati siracusani, è stato posto sotto sequestro al fine di consentire ai consulenti di comprendere le ragioni per cui si è verificato il collasso.
Le ipotesi
Diverse le ipotesi in campo: da un lato un cedimento strutturale, magari perché la struttura era già ammalorata ma a questo punto bisognerà accertare se tutti i controlli, sullo stato dell’impianto, erano stati portati a termine; dall’altro un errore da parte di un tecnico e di un operaio. Al momento, non è possibile conoscere se nel fascicolo della Procura di Siracusa ci sono persone iscritte nel registro degli indagati.
I controlli
I fari si sarebbero accesi sulle manovre di una gru ma su questo aspetto gli investigatori preferiscono mantenere uno stretto riserbo. Lo stesso sindaco, nelle ore successive al cedimento, nel corso di una diretta sulla sua pagina social, ha sostenuto che sono in corso i controlli da parte degli esperti per alzare il velo sull’incidente.
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