L'uomo ha ammesso le sue responsabilità

Coltivazione di 700 piante di erba nel Siracusano, proprietario arrestato e poi scarcerato

Sono stati i militari della Guardia di finanza di Catania a scovare, nei giorni scorsi, una coltivazione di droga in contrada Passo Granato, a Francofonte, nella zona nord del Siracusano. A finire in carcere è stato un incensurato, V.G., 43 anni, di Francofonte, accusato di coltivazione di sostanze stupefacenti ma l’uomo, difeso dall’avvocato Antonella Schepis, al termine dell’udienza di convalida della misura cautelare al palazzo di giustizia di Siracusa è stato scarcerato e, come disposto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale, Carmen Scapellato, è ai domiciliari. L’indagato, nel corso del suo interrogatorio, ha ammesso le sue responsabilità e questo gli è bastato per uscire dalla cella.

Le indagini della Guardia di finanza di Catania hanno avuto inizio dopo un sopralluogo in quella zona, d’altra parte nell’ultimo mese e mezzo, sono state portate a termine, nell’area nord del Siracusano, alcune operazioni antidroga che hanno permesso di scoprire l’esistenza di diversi campi di coltivazione di marijuana. All’inizio del mese, i carabinieri hanno arrestato due presunti coltivatori di canapa indiana che avevano realizzato in contrada Pantalone di Sopra, nel territorio di Melilli un piantagione, con 250 esemplari di marijuana, ricavata su un fondo di 200 metri quadrati.  Erano di un’altezza media di un metro mezzo ed erano irrigate grazie ad una pompa a motore legata al torrente Belluzza.

La settimana precedente, invece,  i carabinieri avevano scoperto un’altra coltivazione, in quel caso situata nel territorio di Villasmundo, di 200 piante fino ad una altezza di 2 metri e mezzo. I due indagati, tratti in arresto, erano stati sorpresi mentre erano impegnati ad innaffiarle, utilizzando un sistema artigianale, composto da tubi per raccogliere acqua da un torrente vicino. Il campo di erba nella disponibilità del quarantatreenne di Francofonte era abbastanza strutturato, dotato, in particolare, di un sistema di irrigazione importante, considerata la vastità della piantagione. Gli inquirenti intendono svelare se il quarantatreenne si era creato una rete di complici per portare avanti quella produzione.

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