Il gip del tribunale di Siracusa ha convalidato l’arresto nei confronti di Stefano Formica, 34 anni, e Vincenzo Rio, 24 anni, entrambi di Sortino, accusati dai carabinieri di produzione di droga ma al termine dell’udienza al palazzo di giustizia li ha rimessi in libertà. I due, difesi dall’avvocato Junio Celesti, hanno rimediato, come misura cautelare, l’obbligo di dimora nel loro Comune, certamente una condizione meno afflittiva rispetto all’arresto. I presunti coltivatori di canapa indiana erano stati bloccati nei giorni scorsi dai carabinieri del comando provinciale di Siracusa in contrada Pantalone di Sopra, nel territorio di Melilli mentre erano impegnati ad irrigare oltre 250 piante di marijuana, ricavate su un fondo di 200 metri quadrati. Erano di un’altezza media di un metro mezzo ed erano irrigate grazia una pompa a motore legata al torrente Belluzza. “Al momento del “raccolto” le piante avrebbero assicurato un’ingente quantità di sostanza stupefacente, con notevoli guadagni una volta venduta” hanno spiegato dal comando provinciale che ha autorizzato la distruzione delle piante.
La settimana scorsa, i carabinieri avevano scoperto un’altra piantagione, in quel caso ricavata nel territorio di Villasmundo. Ad essere arrestati Giuseppe Bontempo Ciancianella, 67 anni, e Antonino Puglia, 54 anni, disoccupati, con precedenti penali, residenti a Villasmundo, nel Siracusano, accusati di coltivazione di droga. I due avrebbero realizzato una piantagione di canapa indiana con 200 esemplari fino ad una altezza di 2 metri e mezzo e sono stati sorpresi mentre erano impegnati ad innaffiarli, utilizzando un sistema artigianale, composto da tubi per raccogliere acqua da un torrente vicino.
Poco prima del blitz dei carabinieri a Villasmundo, gli agenti di polizia avevano denunciato una madre, 59 anni, ed il figlio 34 anni, che, nella loro casa ad Augusta, avevano realizzato una piccola piantagione di marijuana, posta sotto sequestro.
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