Costi elevati, spettacoli incapaci di portare pubblico ed introiti per la città e soprattutto un disegno politico dietro lo stop ai concerti al Teatro greco di Siracusa. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, in una intervista esclusiva a BlogSicilia, parla, per la prima volta, degli spettacoli del 2024, organizzati all’Ara di Ierone dal direttore del Parco archeologico di Siracusa ed al centro di aspre polemiche sui costi e sugli incarichi.

Sindaco, sono eventi di serie B rispetto ad un anno fa?

Non intendo discutere della qualità degli artisti, la cui dignità professionale non è in gioco ma sicuramente non avremo il pubblico che si è registrato lo scorso anno al Teatro greco di Siracusa, capace di ospitare, nel complesso, 60 mila spettatori. Il Comune di Siracusa, per i concerti dei Negramaro, Giorgia, Zucchero, Antonacci, solo per fare qualche esempio, ha speso solo 80 mila euro attinti dai fondi dell’imposta di soggiorno. Per gli spettacoli all’Ara di Ierone, dalle parole del direttore del Parco archeologico nel corso della conferenza stampa della settimana scorsa, è emerso che saranno impiegati 355 mila euro, fondi della Regione siciliana. Non credo che questi eventi saranno in grado di portare un visitatore in più alla nostra città  ma lo vedremo a fine stagione

Perché sono stati stoppati i concerti al Teatro greco?

Quello che è accaduto è un paradigma di ciò che la politica non deve fare, cioè smettere di tutelare l’interesse pubblico per farsi portavoce degli interessi di una parte e contestualmente attaccare chi non è nello stesso raggruppamento politico. Di fatto, con una manovra, che nemmeno gli esperti delle spy stories avrebbero saputo immaginare, sono stati impediti i concerti al Teatro greco, peraltro con argomentazioni pretestuose, legate al danno che gli spettacoli avrebbero cagionato all’antica cavea. Una tesi monca di riferimenti scientifici, peraltro, basta andare a leggere quanto un geologo esperto, tra parentesi appartenente ad un’area politica a me non vicina (Pippo Ansaldi ndr), ha scritto un anno fa: i decibel non causano alcuna frantumazione della roccia, inoltre l’unica relazione fattami pervenire dal direttore del Parco archeologico è quella del professore Lazzarini sull’erosione per dilavamento e non mi pare che c’entri con i concerti.

Cosa è successo?

Un anno fa, prima del ballottaggio, una parte politica, attraverso dei video, ha sostanzialmente deciso che, avendo la stagione dei concerti al Teatro greco portato consensi al sindaco quest’ultimo non andava più messo in condizione di organizzare altri spettacoli al Teatro greco. La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: l’allestimento folle di questo nuovo Teatro, i cui costi ancora non sono definiti ma grosso modo parliamo di cifre che si aggirano intorno al milione di euro.

Insomma, cosa è? Un disegno politico?

Non sono un complottista ma basta unire i puntini in questa vicenda per capire che è il frutto avvelenato di un disegno politico che, da un lato ha la conseguenza di portare un vantaggio notevole alla città di Catania, che ha opportunatamente promosso ed ingrandito la programmazione, dall’altro, fa felici gli allestitori ed impresari che hanno ricevuto quattro volte la somma impiegata dall’amministrazione comunale appena un anno fa.

Chi è questa parte politica? Esponenti del Centrodestra?

Oggi pubblicherò un video che spiegherà tutto con riferimenti chiari, poi la città si potrà fare una idea più chiara su quanto accaduto.

Non vede la struttura all’Ara come investimento per il futuro?

La struttura non è stata acquistata ma è stata presa a noleggio: bisognerà capire anche quanto sarà appetibile per gli artisti, d’altra parte bisognerà fare i conti con le capacità di altre città, come Catania, che ha luoghi in grado di ospitare fino a 1500 spettatori in più, per non parlare Teatro antico di Taormina, che, per numero di posti e di location, ha un prestigio maggiore rispetto a quello dell’Ara di Ierone.

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