Contro i 14 concerti musicali previsti per l’estate al Teatro greco di Siracusa si è anche schierata la Fiec, Fédération internationale des associations d’etudes classiques, che, teme per la tenuta dell’antica cavea.

La lettera al Governo e ad Schifani

Il presidente della Fiec, Jesús de la Villa Polo, ha scritto una lettera al sindaco di Siracusa, al presidente della Regione siciliana ed al ministro della Cultura, per avvertirli sul pericolo che questi spettacoli arrecheranno al Teatro greco, dove, dall’11 maggio, si terranno gli spettacoli classici organizzati dalla Fondazione Inda.

“Concerti destano allarme”

“Le riprese moderne di pièces antiche, da oltre cento anni regolarmente allestite nel Teatro in modo rispettoso del monumento, hanno illustrato e continuano a illustrare la città di Siracusa assicurandole notorietà e ammirazione nel mondo intero. Ma le recenti notizie, circa il possibile impiego dell’edificio per altri spettacoli ed eventi musicali, anche di maggiore impatto e più invasivi, sono motivo di preoccupazione e suscitano allarme” si legge nella lettera.

L’appello della Fiec

La Fiec “esprime l’auspicio che gli Enti e gli Organi di governo locale, regionale e nazionale italiano si adoperino per assicurare la piena salvaguardia di quel bene siciliano e italiano, europeo e mondiale, che è il Teatro Greco di Siracusa”.

Critiche ai candidati sindaci

Sulla vicenda legata agli spettacoli al Teatro greco, due esponenti del Pd, Salvo Baio e Mario Blancato, criticano l’atteggiamento dei candidati a sindaco.

“Fino ad ora l’unico candidato  a sindaco – dicono Baio e Blancato – che ha preso posizione sull’utilizzo del Teatro greco come contenitore di spettacoli è stato Ferdinando Messina, ma ha perso un’occasione per tacere vista la risposta che ha dato a La Sicilia di martedì scorso:  “Non spetta a me dirlo, ma alla Soprintendenza ai beni culturali e alla direzione del Parco archeologico”. Più reticente di così non poteva essere.  Aspettiamo che si pronuncino gli altri candidati, se vorranno. Riteniamo comunque grave il  loro silenzio su una questione così rilevante come la tutela del nostro patrimonio culturale”.

Teatro greco come Palasport

“Crediamo che gli elettori abbiano il diritto di sapere prima del voto quale politica dei beni culturali seguirà  il candidato o la candidata che sono orientati a votare. Non possiamo rischiare di eleggere un sindaco che, come Francesco Italia, trasformi il Teatro greco in un palasport di pietra per spettacoli di ogni genere” aggiungono i due esponenti del Pd.

“E la Soprintendenza ai Beni culturali di Siracusa?  In un primo tempo – aggiungono –  il soprintendente Martinez aveva espresso  preoccupazione  per l’impatto degli spettacoli sulla cavea, aggiungendo che il teatro “non si presta alla gente che balla sulle tavole”. Poi il contrordine: tranquilli, gli spettacoli sono “attuabili”. Alla base dell’inversione ad u c’è  una relazione di archeologi che escluderebbe  rischi di danneggiamento del momumento. Anche a lui abbiamo chiesto di rendere pubblica questa relazione, ma inutilmente”