Hanno deciso di rassegnare le dimissioni da consiglieri comunali Corrado Lentinello, Rachele Rocca, i due esponenti politici di Portopalo arrestati dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta per tentata concussione della Procura di Siracusa.

Il Riesame

Una mossa a poche ore dal pronunciamento dei giudici del Tribunale del Riesame di Catania che non hanno accolto la richiesta di revoca della misura cautelare presentato dal loro legale, l’avvocato Giuseppe Gurrieri, ma, al tempo stesso, hanno disposto la liberazione dell’ex consulente del sindaco di Portopalo, Antonino Rocca, arrestato insieme ai due consiglieri.

Lo scenario giudiziario

Rachele Rocca e Corrado Lentinello sono ancora ai domiciliari ma le dimissioni potrebbero consentirgli di tornare in libertà: non avendo più incarichi pubblici, cadrebbero le esigenze cautelari ed a questo sta lavorando la difesa.

Le accuse degli inquirenti

Per l’accusa, i tre avrebbero fatto pressioni nei confronti alcuni imprenditori, le cui aziende avevano ottenuto dal Comune di Portopalo dei lavori, per ricevere dei favori, tra cui assunzioni di persone vicine agli indagati e soldi. Ed a supporto di questa ricostruzione, gli inquirenti hanno in mano le dichiarazioni delle presunte vittime e le intercettazioni telefoniche.

La difesa

I due consiglieri comunali, con Lentinello che ha rivestito il ruolo di assessore, Rocca, invece, è stata vicesindaco, e l’ex consulente del sindaco hanno sempre negato le accuse come ribadito nel corso degli interrogatori di garanzia che si sono tenuti al palazzo di giustizia di Siracusa.

Documenti, chat e messaggi a sostegno degli indagati

Secondo la tesi degli esponenti politici e dell’ex consulente del sindaco, vi sono chat, messaggi vocali ed altri documenti, depositati in una memoria, che, a loro parere, li scagionerebbe dagli episodi loro contestati.

Le denunce del sindaco

Come hanno fatto sapere i carabinieri, l’indagine è partita a settembre 2020 a seguito delle dichiarazioni del sindaco, Gaetano Montoneri, che aveva segnalato possibili episodi di concussione. Lo stesso primo cittadino, però, nelle ore successive agli arresti, nel corso di una conferenza stampa, aveva precisato di non aver fatto mai nomi.