Se ci sono degli scontenti per il nuovo Dpcm della Presidenza del Consiglio va ai sindaci la palma dei più arrabbiati. Lo è certamente il primo cittadino di Lentini, Saverio Bosco, che, sulla disposizione relativa ai controlli sulla movida affidati ai Comuni proprio non ci sta.
“I sindaci decideranno sul coprifuoco dopo le 21? È una follia, propongo un ribaltamento dei ruoli, noi facciamo le dirette Facebook con mascherina e il Governo Nazionale viene sul territorio a controllare fisicamente la chiusura di piazze e strade. Ma basta” è lo sfogo del sindaco di Lentini, Saverio Bosco.
Nel provvedimento anti movida, secondo quanto prevede il Governo, il coprifuoco in piazze e vie dopo le 21, al fine di stroncare gli assembramenti, è nelle prerogative dei sindaci. “Il Governo nazionale non può minimamente pensare di scaricare sui sindaci le sue responsabilità, dopo mesi durante i quali il ruolo delle amministrazioni locali è stato a dir poco sottovalutato – taglia corto il Presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando – Se il Governo valuta, come sembra che sia dal contenuto del DPCM, che la situazione in Italia sia grave e stia ulteriormente peggiorando come in altri paesi d’Europa, si assuma le sue responsabilità come hanno fatto altri governi europei”.
Frattanto, sul fronte del contagio in Sicilia c’è una quarta zona rossa, a Randazzo, in provincia di Catania, dove sono stati accertati novantasette casi positivi al Covid attraverso il tampone molecolare e altri sessanta con quello rapido: un vero cluster. Un provvedimento preso dal presidente della Regione Nello Musumeci, d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, per contrastare la diffusione del Coronavirus. L’ordinanza, appena firmata, resterà in vigore fino alle 24 del 26 ottobre.
Stop alle lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado, così come ai servizi dell’infanzia. Una decisione, quest’ultima, legata anche alla presenza di alcuni contagi tra i ragazzi che frequentano la scuola a Randazzo, ma sono residenti in altri Comuni del comprensorio.
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