Fare colazione al bar, consumare uno spuntino in una rosticceria o magari cenare in uno street food sta diventando oneroso a Siracusa. Tante persone usano i social per raccontare la propria esperienza e nei commenti ai post si scopre che ognuno è incappato nei rincari dei prezzi.
La cena a base di piadina costata 62 euro
“Devo dire che 62 euro per tre piadine cotto e formaggio, uno Spritz e due birre da 33 cl, col senno di poi, mi pare un tantino esagerato. La situazione a Ortigia è ormai totalmente fuori controllo” è la testimonianza di un siracusano che avrebbe fatto meglio, visti i costi, a recarsi in un ristorante dove, probabilmente, avrebbe mangiato meglio, senza contare la comodità.
La margherita a 6,50
Si sa Ortigia è il salotto della città, qui si concentra il turismo a Siracusa, quindi si potrebbe ritenere che si paga il posto, lo scenario insomma, ma non è che la situazione sia tanto diversa in altre zone. Come nel caso dell’area nord, nella zona di via Tisia e via Polibio, dove una margherita, la pizza basica, quella con meno ingredienti, arriva a costare in un locale 6,50.
La colazione costa 3 euro
Sempre nella zona nord di Siracusa, consumare la colazione sta diventando una roba da ricchi. In un prestigioso bar della città, caffè e cornetto hanno un costo di 3 euro.
Street food senza controllo
Una famiglia siracusana, i genitori e la figlia piccola, di recente, si è recata da un ambulante, specializzato nello street food: “Abbiamo preso 3 panini una coca e mezza porzione di patatine”. Costo complessivo: 30 euro, niente male.
La Confcommercio, “aumento materie prime”
Secondo la Confcommercio, i rincari hanno una loro origine: il costo delle materie prime che è aumentato. “I rincari sono evidenti – dice a BlogSicilia Virginia Zaccaria, direttore della Confcommercio Siracusa – ma non solo nella nostra città: si è verificato un aumento delle materie prime che va avanti da un anno. Come associazione di categoria abbiamo sottoscritto un protocollo, noto come Patto anti inflazione, entrato in vigore nell’ultimo trimestre del 2023 per calmierare i prezzi”.
“Il settore del commercio – aggiunge Zaccaria – e della grande distribuzione ed altre sigle si impegnarono per evitare l’impennata dei prezzi dei prodotti di largo consumo, come pasta, carne, latte, uova, farina, passata di pomodoro, o altri beni di prima necessità, come i pannolini per i bambini e detergenti. Insomma, i costi vennero congelati ma è indubbio che tutto ha origine dall’aumento delle materie prime che incide sul prodotto finale. Nel 2022, come si ricorderà vi fu il caro bollette energetiche”.
“Piadine a 62? Sconvolgente”
“Andare a colpevolizzare il singolo operatore non è una operazione corretta ma da utente dico che non può lasciare sconvolti un piadina che ha quei costi” aggiunge il direttore della Confcommercio, commentando quella cena a base di piadine.
Dati Istat, in calo prezzi nel 2024
Il direttore della Confcommercio Siracusa ritiene che, scorrendo i dati sui prezzi del 2024 dell’Istat, ci sono buone notizie per quanto concerne la città. “Nel 2024 in cui si comincia a registrare, anche nella nostra provincia, una leggere flessione dei prezzi al consumo e questo è un dato che può essere rilevato positivo e di speranza che questa crescita esponenziale registrate lo scorso anno possa avere una frenata” dice Virginia Zaccaria.
Il documento del Comune di Siracusa
Nel documento del Comune di Siracusa, in merito ai prezzi al consumo del 2024, si legge che “per il mese di febbraio del 2024 l’indice congiunturale dei prezzi al consumo nella città di Siracusa rispetto al mese precedente risulta diminuito dello 0,1% mentre l’indice tendenziale generale risulta aumentato dello 0,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente”.
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