“Mi spiace ma non facciamo abbonamenti per i corsi in piscina, i costi energetici sono elevati e non sappiamo se proseguiremo”.  E’ quanto si è sentito rispondere dal gestore di un impianto sportivo un siracusano che, nei giorni scorsi, si è recato nella struttura per un preventivo sui corsi in piscina.

Bollette elevate, chiusura alle porte

Evidentemente, le ultime bollette, che sono state salatissime per tutti, hanno scoraggiato il proprietario della struttura, che, in sostanza, accetta solo singoli ingressi o il pagamento di un solo mese. Una scelta dettata dalla circostanza che se dovesse decidere di chiudere avrebbe il problema di rimborsare chi ha sottoscritto gli abbonamenti, per cui si è scelto di lavorare alla giornata, senza pianificare il futuro.

L’allarme degli imprenditori

Nei mesi scorsi, un’imprenditrice siracusana, Manuela Gennaro, amministratore di un parco acquatico in contrada Spalla, tra Siracusa e Melilli, aveva svelato di aver ricevuto una bolletta di 70 mila euro. “Passare da 70 mila euro di energia elettrica in un anno a 70 mila in un mese ,è il segnale tangibile che non ci saranno aziende ,che potranno continuare a mantenersi sane e in molti casi vive” aveva detto l’imprenditrice, che si era rivolta alla classe politica.

L’appello alla politica

“Forse il mondo della politica non sta capendo – dice l’imprenditrice siracusana – di giocare con il fuoco, si sta andando inevitabilmente verso il disfacimento economico e sociale. Mi auguro che anche le associazioni di categoria, tutte ,che vivono la realtà come noi, trovino il modo di fare squadra e di farli ragionare. Non si può continuare ad assistere al bailamme che viviamo senza almeno provare ad intervenire”.

Ristoratori siracusani in ginocchio

“In questo momento, il flusso turistico compensa, in qualche modo, le uscite legate all’energia elettrica ma appena finirà, in coincidenza con la chiusura delle stagione estiva, sarà un vero salasso“.  Lo afferma Giovanni Guarneri, chef e ristoratore siracusano, uno dei più noti in Sicilia, per cui la stagione turistica è riuscita, in qualche modo, a compensare le uscite legate ai costi dell’energia ma con l’autunno alle porte e con le incertezze connesse al braccio di ferro tra Russia ed Europa, il futuro per la ristorazione è più cupo che ma