Il 19 gennaio scadrà la zona arancione per Siracusa e per altri numerosi altri Comuni della provincia ma c’è sentore di proroga.
Colpa dell’andamento del contagio, basta vedere i dati aggiornati a ieri che riferiscono di 5914 positivi nel solo capoluogo: numeri da record, nemmeno nella prima fase della pandemia.
A questi vanno aggiunti quelli che non censiti, del resto il tracciamento è ormai saltato, basta leggere il dato ufficiale sugli isolamenti fiduciari: 112. In merito ai ricoveri, sono 57 i pazienti che sono all’ospedale Umberto I, di cui 4 in Terapia intensiva, nella fascia di età compresa tra i 60 e gli over 80.
“Indispensabile avere strutture sanitarie dedicate ai pazienti Covid19 e nel Siracusano la soluzione c’è”. Lo afferma il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo, per cui il sovraffollamento di pazienti affetti da Covid19 sta di fatto sottraendo spazi e risorse agli altri pazienti che necessitano di cure e di assistenza.
“Esistono strutture sanitarie private attrezzate nel nostro territorio– dice il parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo – che permetterebbero di alleggerire la pressione su tutta la rete ospedaliera siracusana. Ho avuto modo di parlare con i medici, che mi assicurano di una situazione pesantissima per i pazienti No Covid, la cui assistenza si sta ridimensionando”.
Per il parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo, il territorio siracusano sta già pagando un prezzo alto, tenuto conto che a Lentini il reparto di Medicina è stato tagliato mentre è stata ridimensionata Chirurgia ad Avola. E poi c’è anche la situazione dei malati oncologici.
Altri 92 Comuni entrano, invece, in “zona arancione” da oggi sabato 15 a mercoledì 26 gennaio in base all’ordinanza disposta 24 ore fa. Tra questi tre città capoluogo: Agrigento, Messina e Trapani. Si aggiungono a Caltanissetta, Enna e Siracusa già in zona arancione