Il sindaco di Noto Corrado Bonfanti ha disposto la chiusura di tutte le scuole pubbliche di ogni ordine e di ogni grado dal 17 settembre al 23 settembre. Una decisione assunta dal primo cittadino per consentire agli studenti ed al personale docente le massime condizioni di sicurezza sanitaria anche in concomitanza del referendum che si terrà nella giornate del 20 e del 21 settembre. A tal proposito, nei giorni scorsi c’era stato un incontro a cui hanno partecipato, oltre al sindaco,  i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi di città e dell’istituto superiore Matteo Raeli, l’assessore alla Pubblica istruzione Giusi Solerte ed il responsabile del settore Ecologia Leonardo La Sita,

“Gli istituti scolastici comprensivi, nella propria autonomia, si determineranno posticipando essi stessi l’inizio delle lezioni dal 14 settembre al 16 settembre, recuperando le relative giornate di lezione di sabato nell’arco dell’anno scolastico. L’istituto superiore Matteo Raeli, invece, comincerà regolarmente le lezioni il 14 settembre” fa sapere il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti.

Da  venerdì 11 a domenica 13, invece, si svolgeranno le operazioni di disinfestazione e derattizzazione dei plessi che ospitano gli istituti comprensivi di città. “Concluse le operazioni di voto, invece, sarà avviato opportuno ciclo di sanificazione per i plessi che hanno ospitato i seggi elettorali così da garantire il rientro a scuola in massima sicurezza giovedì 24 settembre” dice Bonfanti.

Sui pericoli del contagio a scuola, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, nell’informativa alla Camera dei Deputati ha affermato: «Il Coronavirus ci impone dei doveri. Non esiste il rischio zero. Lo sappiamo. Quindi sarà necessaria la responsabilità di ciascuno, dentro e fuori il perimetro delle nostre scuole. Quelle regole civili, di protezione e di buon senso che le autorità sanitarie hanno indicato come strumenti per contenere la diffusione del virus devono essere rispettate da ognuno di noi. Non farlo significa mettere a rischio la scuola».

E ancora: «Non possiamo pretendere che tali regole debbano essere seguite solo all’interno degli ambienti scolastici. Siamo tutti coinvolti. È un invito serio alla responsabilità che rivolgo espressamente anche a tutta la comunità scolastica e alle famiglie».