“La Sicilia, il 12 luglio, è tornata ad indossare la maglia nera del primato per decessi da Covid19, con ben 31 vittime, pur essendo sesta nella graduatoria dei contagi“.

Lo afferma l’ex sottosegretario ai Beni culturali, Nicola Bono, in merito alla situazione sanitaria legata al Covid19, la cui diffusione è cresciuta, come affermato dallo stesso Governo regionale, per cui “nella settimana dal 4 al 10 luglio si registra un incremento delle nuove infezioni, in linea  con la tendenza nel territorio nazionale”.

I numeri sui decessi

Per Bono, però, sono i numeri a non convincere, specie quelli legati ai decessi da Covid19. “Ma la cosa che appare più inspiegabile è come sia stato possibile, appena il giorno prima, l’11 luglio, segnalare zero decessi, malgrado un quinto posto nella graduatoria dei contagi”.

“I misteri del sistema sanitario regionale, che il Presidente della Regione non perde – aggiunge Bono – mai occasione di esaltare, continua a regalare performance del tutto incomprensibili, passando da zero a 31 vittime, senza alcuna spiegazione, anzi autodenunciandosi ammettendo che solo una vittima sarebbe relativa al 12 luglio, mentre le altre risalirebbero ai giorni precedenti, ma senza spiegare i motivi di tali evidenti disservizi”.

La gestione dei dati sul virus

L’ex sottosegretario siracusano punta l’indice su chi ha in mano la gestione dei dati sul Covid19 in Sicilia. “Come è possibile dichiarare zero vittime l’11 luglio e poi ottenere il primato dei decessi in Italia il 12 luglio, con defunti la cui dipartita riguarda svariati giorni precedenti? Chi doveva comunicare tali dati fondamentali è forse andato in ferie?”

Il precedente

Non è la prima volta che Bono interviene su questo argomento ed ha ricordato un precedente, quello sui numeri del contagio nel periodo compreso dal 25 aprile al 3 giugno 2022. Secondo quei dati,  la Sicilia, nella graduatoria nazionale dei decessi per Covid è stata “prima, seconda o terza per ben 27 giorni su 40, malgrado livelli di contagio mai superiori alla quarta posizione, ed addirittura per 25 giorni pari o inferiori alla sesta posizione” analizza l’ex sottosegretario ai Beni Culturali.

Ed ancora,  nel periodo dal 3 giugno al 12 luglio, “la Sicilia si è classificata al primo posto per decessi per ben 10 giorni su 40 (il doppio rispetto ai 40 giorni precedenti) e complessivamente per 31 giorni su 40 (4 in più del periodo precedente) è stata prima, seconda o terza quanto a decessi, malgrado livelli di contagio di gran lunga più bassi di altre regioni, con meno decessi”.