• Un biologo molecolare è intervenuto a Siracusa alla manifestazione contro il Green pass
  • Ritiene che le persone siano usate come cavie per il vaccino anti Covid19
  • Costituito un Comitato di resistenza contro il certificato verde

Ha incassato l’ovazione dei partecipanti alla manifestazione contro il Green pass poco dopo la sua arringa contro i vaccini. Massimo Coppolino, biologo molecolare, originario di Palermo, era ieri a Siracusa tra gli invitati al corteo organizzato dall’Opi, orgoglio partiti Iva, a cui hanno preso parte circa 500 persone.

La manifestazione

A Largo XXV Luglio, dove si è conclusa la marcia, partita dal Pantheon, il biologo, microfono alla mano, ha esposto le sue perplessità sull’efficacia dei vaccini anti Covid19.

“Vaccini? Usati come cavie”

Lo scienziato, noto per le sue posizioni contro questi vaccini, ha spiegato che occorrerà del tempo, “non prima del 2024″  per verificare la loro efficacia”. “Perché ce li stanno facendo? Volete mettere l’opportunità di sperimentare su 7 miliardi di cavie involontarie” ha detto il biologo.

Morti per il vaccino

Nel corso del suo intervento, il biologo molecolare ha sostenuto che vi sono stati numerosi morti, a causa del vaccino. “Si può morire del virus – ha detto Massimo Coppolino nel suo intervento a Siracusa – ma non della cura”. Per cui, “un morto di covid19 ci sta, un morto di vaccino no”.

Comitato di resistenza

I promotori della manifestazione hanno anche annunciato durante la manifestazione di ieri la nascita di un Comitato di resistenza siciliano a cui ognuno potrà rivolgersi nella battaglia contro il Green pass.

“Siamo persone libere”

“Viviamo in uno Stato libero – ha detto una manifestante – per cui ognuno di noi deve scegliere, in modo autonomo, se vaccinarsi o meno, non possiamo permettere l’imposizione di un farmaco. Ne va della nostra democrazia”.

La protesta a Palermo

La manifestazione contro il Green pass è stata organizzata anche a Palermo. Alla protesta era presente anche l’eurodeputata, nonché ex esponente della Lega, Francesca Donato. “Siamo qui per manifestare la nostra vicinanza ai portuali di Trieste. Lavoratori che hanno dato, a tutta Italia, un grande esempio di resistenza, di convinzione e coraggio. Ci hanno messo la faccia e hanno detto quello che pensano, chiedendo il rispetto dei loro diritti”.